Oltre 1000 episodi nel 2019. Per il segretario nazionale di FNOMCEO Monaco «Sono necessarie sanzioni severe. Il medico deve curare senza avere paura delle persone che sta visitando»
È sempre più preoccupante il fenomeno delle aggressioni ai medici. Dopo un 2019 che ha fatto registrare oltre 1000 episodi di violenza nei confronti di operatori sanitari, nel 2020 non sembra essere cambiata la rotta. Gli ultimi fatti di cronaca lo confermano ed addirittura alimentano la tensione tra i camici bianchi dopo l’ennesima aggressione, avvenuta in sala operatoria a Brindisi. Come agire per invertire la rotta? Il presidente dell’Ordine dei Medici di Milano Carlo Roberto Rossi non ha dubbi:
«Ci sono varie linee d’azione da compiere da questo punto di vista: prima cosa è necessario preparare gli operatori sanitari ad affrontare situazioni di stress e pazienti difficili. In seconda battuta sarebbe opportuno inasprire le pene contro coloro che aggrediscono medici e operatori sanitari – prosegue Rossi – Un provvedimento che darebbe un segnale importante a livello sociale perché rimarcherebbe la volontà del legislatore di avere un atteggiamento di protezione nei confronti di queste figure così importanti per la salute dei cittadini. Infine, il terzo ambito di intervento deve essere orientato verso i cittadini. Deve cambiare l’approccio della gente verso i medici e questo lavoro deve iniziare dalle scuole elementari perché, se è vero che il servizio sanitario italiano di stampo universalistico è unico al mondo perché offre prestazioni di altissimo livello a tutti, indistintamente, è altrettanto importante che coloro che lavorano per restituire la salute ai cittadini siano rispettati per la funzione che svolgono e che la gente si renda conto di quanto è fortunata. Se questo messaggio non passa, il rischio è che si pretenda l’impossibile dagli operatori sanitari e che le risorse vengano impiegate male».
Sulla stessa lunghezza d’onda Roberto Monaco segretario FNOMCeO Nazionale che ha focalizzato l’attenzione sulla necessità di agire tempestivamente con una legge adeguata e sulla formazione:
«E’ importante portare avanti il disegno di legge che per noi è fondamentale – spiega Monaco – occorre dare sanzioni severe a chi sta bloccando il sistema salute, perché il medico deve stare con il cittadino senza avere paura delle persone che sta visitando. D’altra parte, c’è la formazione del personale sanitario, anche attraverso i corsi di formazione a distanza per ottimizzare il risultato e la formazione dei cittadini che devono capire le esigenze di chi cura e sapere che il nostro vero obiettivo è curare la gente e che il medico non è la malattia, ma la cura della malattia».
«Siamo qui a Milano – spiega Marco Blefari di Consulcesi & Partners – per ribadire l’attenzione da parte di tutte le realtà sanitarie nei confronti del fenomeno delle aggressioni ai medici. Si tratta di un fenomeno che va combattuto e gestito. Consulcesi & Partners, in piena collaborazione con l’OMCeO di Milano, offre una consulenza completamente gratuita ai medici milanesi. Lo fa perché crede che ci sia la necessità di una disponibilità da parte di tutti. C’è anche l’intervento dell’ex prefetto Francesco Paolo Tronca che, nell’ambito di Consulcesi & Partners, ha studiato un tipo di consulenza e di attenzione nei confronti dei medici. Siamo dunque ben felici di portare avanti questo progetto e di farlo in piena collaborazione con l’OMCeO di Milano. I medici milanesi, così come tutti quelli che lavora in Italia, hanno bisogno di sentirsi tutelati da un fenomeno che speriamo si esaurirà presto».