«Oggi celebriamo la Giornata nazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne – ha detto Anelli in occasione del Convegno “Una nuova deontologia per il nuovo ruolo del medico” in corso a Roma – . Siamo qui per rinnovare il nostro Codice deontologico. Ebbene, la deontologia è anche questo»
Paola Labriola, la psichiatra di Bari accoltellata a morte da un suo paziente. Eleonora Cantamessa, investita – a Chiuduno (Bergamo) – dagli aggressori mentre soccorreva un uomo vittima di violenza. Roberta Zedda, dottoressa in servizio nella Guardia medica di Solarussa, nell’Oristanese, uccisa a coltellate all’interno dell’ambulatorio. Maria Monteduro, assassinata mentre svolgeva il suo servizio notturno nella sede di Arigliano, una delle frazioni di Gagliano del Capo, Lecce.
A ricordare loro e le altre donne medico vittime di violenza è stato questa mattina il Presidente della Fnomceo, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici, Filippo Anelli.
Lo ha fatto in occasione del Convegno “Una nuova deontologia per il nuovo ruolo del medico”, in corso a Roma.
«Oggi celebriamo la Giornata nazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne – ha detto, rivolgendosi alla platea, dopo aver ricordato il loro sacrificio – e siamo qui per rinnovare il nostro Codice deontologico. Ebbene, la deontologia è anche questo»
«Attualmente, la maggior parte dei medici in attività sono donne – ha poi affermato –. Il Codice dovrà porre particolare attenzione alla tutela delle colleghe e dei colleghi e alla loro sicurezza sul lavoro».
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