Lavoro e Professioni 4 Febbraio 2020 13:33

Violenza in ospedale: attivo numero verde per consulenza gratuita ai medici aggrediti

Il servizio è offerto da Consulcesi & Partners. L’ex Prefetto Francesco Paolo Tronca: «Strumento necessario per evitare la demotivazione dei camici bianchi e garantire serenità al comparto»

di Federica Bosco

Cresce il numero di aggressioni ai danni di medici ed operatori sanitari a Milano: 1704 casi in tre anni rendono l’idea di una preoccupante escalation di violenza contro i camici bianchi. Il grido d’allarme, lanciato dall’Ordine dei medici di Milano con il Presidente Rossi, ha chiamato a raccolta enti di categoria, associazioni e istituzioni. All’appello ha risposto Consulcesi & Partners con la collaborazione di Francesco Paolo Tronca. L’ex prefetto, durante il convegno promosso dall’Ordine dei medici di Milano, che si è tenuto lo scorso 1° febbraio 2020 a Palazzo Marino, ha annunciato l’attivazione di un servizio di consulenza legale gratuita ai medici milanesi, disponibile al numero verde 800.122.777, attivo 24 ore su 24.

 

Dottor Tronca, per far fronte all’emergenza generata dalle aggressioni nei confronti di operatori sanitari, cosa fare?

«Ci sono tanti strumenti e tanti accorgimenti che vanno messi in atto da parte dalle autorità sanitaria, alla sicurezza pubblica e di categoria e poi occorre evitare che questi episodi possano determinare una demotivazione dei medici, che incide sui livelli di professionalità degli stessi. Un medico è un soggetto esposto da questo punto di vista a quelli che sono i rischi della quotidianità, come accade ad agenti di polizia ed operatori di servizi pubblici. Un medico, in particolare, ha a che fare con patologie che alterano i processi psichici dei pazienti e dei loro famigliari. Ciò detto, il medico deve essere messo in condizione di mantenere altissimo il suo equilibrio motivazionale proprio per continuare a lavorare sempre di più nell’interesse della popolazione».

Come funziona il servizio?

«È molto importante che un medico, o un operatore sanitario, che siano fatti oggetto di atti impropri nell’esercizio della professione o in attività collegata ad essa, trovino non solo un ascolto, ma una risposta precisa, affinché possano recuperare soddisfazione e un ruolo, a testa alta, nell’ambiente in cui vivono e che consenta loro di restaurare quell’equilibrio di cui hanno bisogno. È un servizio sociale molto avanzato attivo dal 1° febbraio, andrà poi a regime con l’esperienza e sarà tarato in base alle richieste e alle risposte che verranno date».

 

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