Consegnati rimborsi ad oltre 400 camici bianchi. Tortorella (Consulcesi): «Diritto va in prescrizione, chi non ha fatto ricorso può interromperla gratuitamente con una telefonata»
Una nuova vittoria per i medici ex specializzandi. A Napoli il gruppo Consulcesi ha distribuito oltre 18 milioni di euro a 449 camici bianchi che non avevano ricevuto il corretto trattamento economico per gli anni di scuola post-laurea. I medici che hanno vinto il ricorso avevano frequentato un corso di specializzazione tra il 1978 e il 2006, anni in cui lo Stato italiano non era in regola con le direttive europee sul tema.
«Questa vittoria fa parte di una serie più ampia che ogni mese vede sentenze nuove e vittoriose sia in primo grado che in appello e in Cassazione» annuncia con soddisfazione il presidente di Consulcesi, Massimo Tortorella ai microfoni di Sanità Informazione. Questi risultati sono di conforto anche per i tanti medici che hanno iniziato l’azione legale in passato ma il cui iter giudiziario è stato più lungo rispetto a chi si è attivato più di recente. Infatti, spiega Tortorella, nel frattempo la giurisprudenza si è consolidata e «ormai la Cassazione ha orientato e definito questa posizione velocizzando la trattazione e di questo siamo estremamente soddisfatti».
In questa direzione si lavora proprio in queste ore anche in Parlamento, dove è in corso l’esame finale del Ddl 2400, presentato da 21 senatori di schieramenti trasversali, che prevede un indennizzo forfettario a favore di quei medici che avranno presentato ricorso per non aver ricevuto il corretto trattamento economico durante la scuola di specializzazione, frequentata tra il 1978 ed il 2006. All’ordine del giorno in Commissione Istruzione del Senato è fissata la scadenza per la presentazione di emendamenti e ordini del giorno, mentre inizia anche l’esame in Commissione Sanità in sede consultiva.
«E’ importante che i medici che non l’hanno ancora fatto, aderiscano adesso che si è ancora in tempo. Non bisogna perdere questa occasione e rischiare di rimanere fuori dai rimborsi – prosegue il presidente di Consulcesi -. Approfitto anche di questa occasione per fare un appello ai medici specialisti: la prescrizione scadrà tra qualche mese e quindi noi consigliamo d’interrompere la prescrizione, è facilissimo farlo ed è gratuito, basta una dichiarazione, noi mettiamo a disposizione un ufficio legale anche per chi non vuole per il momento aderire alla causa, ma vuole interrompere la prescrizione per poi decidere di farlo in un momento successivo».
A coordinare l’evento di consegna assegni il giornalista e conduttore televisivo David Parenzo: «Un diritto che finalmente dopo anni di lentezze i tribunali italiani sono arrivati a riconoscere. Non ci sono solo i numeri di cui stiamo dando conto, non ci sono solo gli assegni che stiamo consegnando, ci sono anche altre situazioni che attendono di essere sanate che comportano un costo per lo Stato, quindi per tutti noi cittadini. Qualora il Parlamento non riesca a arrivare a un modello condiviso di risarcimento il rischio di esborso da parte nostra sarebbe troppo alto. Consulcesi – spiega ancora Parenzo – ha fatto un piccolo capolavoro politico, intorno a questo obiettivo ha messo d’accordo le varie parti politiche. È l’unico caso in cui esponenti dell’opposizione, da Forza Italia al M5S, e della maggioranza, stanno lavorando insieme a un disegno di legge che aspetta di diventare tale. Un grande segnale, lo Stato risparmierebbe i soldi dei cittadini e si eviterebbero altre cause».