Lavoro e Professioni 8 Maggio 2018 14:40

Quando la cura passa dallo smartphone: «Le analisi del sangue? Può inviarmele su whatsapp»

Il 58% dei medici specialisti e il 63% di quelli di medicina generale usa WhatsApp per scambiare facilmente e rapidamente dati, immagini e informazioni con i pazienti, evitando visite superflue. I dati rilevati dall’Osservatorio Innovazione Digitale in Sanità della School of Management del Politecnico di Milano presentati al convegno: “Sanità e digitale: uno spazio per innovare”

Quando la cura passa dallo smartphone: «Le analisi del sangue? Può inviarmele su whatsapp»

Sempre più camici bianchi, tra specialisti e medici di famiglia, usano whatsapp, l’applicazione dedicata alla messaggistica istantanea più famosa e più utilizzata al mondo, per comunicare con i pazienti.

Perché questa pratica prende sempre più piede tra i professionisti sanitari? whatsapp è un’app che consente di scambiare facilmente e rapidamente dati, immagini e informazioni consentendo di evitare visite superflue: questa è l’opinione del 58% dei medici specialisti e il 63% dei medici di medicina generale rilevata dallOsservatorio Innovazione Digitale in Sanità della School of Management del Politecnico di Milano. I dati sono stati presentati oggi al convegno: “Sanità e digitale: uno spazio per innovare” da cui è emerso che i cittadini italiani si mostrano meno “digitali” dei medici. Ben 7 su 10, infatti, preferiscono incontrarlo di persona.

Il mezzo più utilizzato dai medici per condividere documenti con i propri pazienti rimane ancora l’email (77% tra gli specialisti e 83% tra i medici di famiglia), seguita da whatsapp (52% e 63%) e sms (46% e 61%) maggiormente usate per informazioni organizzative. Tra i pazienti che utilizzano strumenti digitali, la maggior parte utilizza l’email (15%) gli sms (13%) e infine whatsapp che è passato dal 7% di un anno fa al 12% dell’ultima rilevazione. Il motivo principale è fissare o spostare visite (50% e 44%) e comunicare lo stato di salute (38% e 35%).

Non tutti i medici però sono propensi a servirsi di whatsapp per il proprio lavoro: uno su due teme le incomprensioni con i pazienti ed i rischi legati ad un mancato rispetto della normativa sulla privacy. Tuttavia, il 71% dei medici internisti e il 57% dei medici di famiglia sarebbero favorevoli all’introduzione di un’applicazione simile a whatsapp, certificata e specifica per la sanità.

 

SEGUICI ANCHE SU FACEBOOK <— CLICCA QUI

 

Articoli correlati
In arrivo il nuovo Piano Nazionale Cronicità. Previsto maggior coinvolgimento dei pazienti e dei caregiver
Il documento redatto dal Ministero della Salute sbarca in Stato-Regioni. Nelle fasi e negli obiettivi che lo compongono, l'erogazione di interventi personalizzati attraverso il coinvolgimento di pazienti e caregiver nel piano di cura, un maggior ruolo delle associazioni di tutela delle persone con malattie croniche e delle loro famiglie, puntare molto sulla sanità d'iniziativa e l'empowerment
di G.R.
La Sanità è diventata un bene di lusso, cresce l’impoverimento delle famiglie
Secondo il 19° Rapporto del CREA Sanità "al Ssn servono 15 miliardi per non aumentare il distacco dal resto dell’UE, personale carente e sottopagato. Rispetto ai partner EU, il nostro Paese investe meno nella Sanità, aumenta la spesa privata ed è a rischio l’equità del sistema". Digitalizzazione necessaria per le “nuove cronicità"
Tumori del sangue, creato algoritmo che potrebbe migliorare diagnosi e cure
I ricercatori di Genomics England, dell'Università di Trieste e del Great Ormond Street Hospital for Children dell’NHS Foundation Trust hanno sviluppato un nuovo algoritmo per rendere più accurata l'analisi del sequenziamento completo del genoma, effettuato con tecniche di Whole Genome Sequencing (WGS) in pazienti con tumori del sangue
di V.A.
Anemia da malattia renale cronica, un peso da alleggerire
Promuovere la conoscenza dell'Anemia, fare una diagnosi tempestiva, gestire il paziente con malattia renale cronica in maniera multidisciplinare, realizzare una presa in carico in maniera omogenea sul territorio e monitorare l'Anemia lungo tutto il percorso del paziente sono le proposte per salvaguardare qualità di vita delle persone con Anemia da malattia renale cronica.
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Prevenzione

Influenza, Lopalco (epidemiologo): “Picco atteso tra la fine di dicembre e l’inizio del nuovo anno. Vaccinarsi subito”

L'epidemiologo a Sanità Informazione: "Vaccinarsi contro influenza e Covid-19 nella stessa seduta: non ci sono controindicazioni, solo vantaggi"
Advocacy e Associazioni

Caregiver familiari, da CARER e Cittadinanzattiva il Manifesto-Appello per una Legge inclusiva ed equa

In un'intervista a Sanità Informazione, Loredana Ligabue (CARER) e Isabella Mori (Cittadinanzattiva) presentano i quattro punti chiave del Manifesto e i risultati di un'indagine che ha dato vo...
Pandemie

Epidemie: la diffusione dipende anche dallo status sociale

Uno studio internazionale mostra come le caratteristiche socioeconomiche delle persone possono influenzare le previsioni sui contagi. Il lavoro, pubblicato su Science Advances, ha portato alla creazio...