Lavoro e Professioni 3 Agosto 2020 08:57

Quando il medico è anche caregiver. Boschero (Cisl Medici): «Le aspettative sono maggiori, rischio burnout»

«I medici genitori di figli disabili o figli di persone anziane con malattie degenerative vengono caricati di responsabilità. I possibili peggioramenti o non miglioramenti del familiare si possono riflettere sulla sua autostima»

di Vanessa Seffer
Quando il medico è anche caregiver. Boschero (Cisl Medici): «Le aspettative sono maggiori, rischio burnout»

In Italia sono circa 8,5 milioni i caregiver. Una figura destinata a ricoprire un ruolo sempre più essenziale, considerato l’invecchiamento della popolazione: le persone anziane infatti hanno bisogno di assistenza e di cure, delle quali si occupano prevalentemente i familiari.

Ci addentriamo nel tema con la dottoressa Lucilla Boschero, dirigente medico del lavoro e Segretario provinciale Cisl Medici di Frosinone.

Sentiamo spesso parlare di caregiver, ma può spiegarci chi sono?

«Il termine anglosassone “caregiver“ è entrato ormai stabilmente nell’uso comune; indica “colui che si prende cura” e si riferisce naturalmente a tutti i familiari che assistono un loro congiunto ammalato o disabile. Identifica la persona che si occupa dell’accudimento e della cura di chi non è in grado di provvedere a se stesso in maniera autonoma, del tutto o in parte».

E quando il caregiver è un medico?

«Quando un medico è genitore di figlio disabile o è figlio di persone anziane con malattie degenerative, il peso psicologico e fisico sostenuto (detto anche “burden”) aumenta in modo considerevole. Le aspettative del familiare malato o disabile sono maggiori. Viene caricato di responsabilità anche dagli altri familiari ed è costretto a fare scelte spesso difficili. Quando queste scelte non hanno esito favorevole è dilaniato dai sensi di colpa. Infatti, i possibili peggioramenti o non miglioramenti del familiare si possono spesso riflettere sulla sua autostima, giacché può essere vissuta come un’inefficienza ad assisterlo bene. Soprattutto nel caso in cui il malato non sopravviva, gli altri familiari possono criticare l’operato del medico, pensando che non sia stato in grado di curare il congiunto nel giusto modo o che si sia affidato a colleghi poco preparati, oppure ritenendo che la sua mancanza di conoscenze o di abilità specifiche abbia potuto nuocere all’assistenza o alla sopravvivenza del familiare malato».

Se si tratta di una donna medico?

«Le donne medico madri di figli con gravi disabilità meritano un capitolo a parte. Il coinvolgimento emotivo è ancora più grande in quanto le sconfitte si ripercuotono inevitabilmente sulla vita lavorativa e sulle relazioni sociali».

I medici non staccano mai la spina. Se abbiamo un amico medico ci sentiamo in diritto di chiedergli un consiglio anche a cena o se lo incrociamo casualmente al supermercato… 

«La funzione complessa di una professione di aiuto (helping profession) quale è quella del medico, richiede equilibrio, motivazione ed impegno quotidiano. Non poter “staccare la spina” quando si rientra dal lavoro ed essere sommersi dalle responsabilità di caregiver comporta un alto rischio di burnout, quello stato di esaurimento psico-fisico che colpisce coloro che svolgono attività lavorativa a stretto contatto con il prossimo e che si ripercuote inevitabilmente sull’attività professionale. Il medico competente aziendale nel corso della sorveglianza sanitaria, nelle situazioni in cui dovesse evidenziarsi una sindrome da burnout, dovrà necessariamente valutare anche l’aspetto extra-lavorativo ed aiutare il medico con appropriate prescrizioni o limitazioni che possano alleggerire il carico psicologico, valutando anche l’invio ad uno specialista della materia».

 

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

Articoli correlati
In arrivo il nuovo Piano Nazionale Cronicità. Previsto maggior coinvolgimento dei pazienti e dei caregiver
Il documento redatto dal Ministero della Salute sbarca in Stato-Regioni. Nelle fasi e negli obiettivi che lo compongono, l'erogazione di interventi personalizzati attraverso il coinvolgimento di pazienti e caregiver nel piano di cura, un maggior ruolo delle associazioni di tutela delle persone con malattie croniche e delle loro famiglie, puntare molto sulla sanità d'iniziativa e l'empowerment
di G.R.
Istituto Pascale, progetto HVAS: teleassistenza per i caregiver dei pazienti oncologici
È partito ieri all’Istituto dei tumori di Napoli il progettoper la formazione a distanza e in teleassistenza dei caregiver dei pazienti oncologici. La formazione verterà in particolare sulla disinfezione dei picc, i cateteri che servono per iniettare i farmaci chemioterapici in vena
Ictus, da Iss e Alice un manuale di comunicazione con i pazienti e i familiari
La comunicazione verso la persona colpita da ictus e la sua famiglia deve essere corretta e adeguata in tutte le fasi. Per questo A.L.I.Ce. Italia Odv (Associazione per la Lotta all’Ictus Cerebrale) ha partecipato al progetto dell'Istituto superiore di sanità (Iss), insieme ad altre associazioni, esperti e figure professionali, alla messa punto di un Manuale di valutazione della comunicazione del percorso assistenziale della persona con ictus
A Roma la premiazione della sesta edizione di #afiancodelcoraggio che dà voce agli uomini caregiver
“Il premio #alfiancodelcoraggio è un’iniziativa di grande valore sociale che tiene alta l’attenzione su un tema molto importante che tocca la vita di tante famiglie – spiega il Ministro per le Disabilità Alessandra Locatelli
di Redazione
Tumori: in Italia 1740 associazioni di pazienti e caregiver, numero 1 in Europa
Oltre 1.740 associazioni oncologiche di pazienti e caregiver censite in Italia solo nel 2023. Il nostro paese detiene dunque il record europeo in proporzione al numero di abitanti. Sono i dati «di capillarità» del primo Libro Bianco sul mondo del volontariato oncologico, promosso e redatto da ROPI
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Alzheimer, Spadin (Aima): “Devasta l’economia della famiglia, la sfera psicologica e le relazioni di paziente e caregiver”

La Presidente Aima: “Due molecole innovative e capaci di modificare la progressione della malattia di Alzheimer sono state approvate in diversi Paesi, ma non in Europa. Rischiamo di far diventar...
Salute

Disturbi alimentari, ne soffrono più di tre milioni di italiani. Sipa: “Centri di cura pochi e mal distribuiti”

Balestrieri (Sipa): "Si tratta di disturbi che presentano caratteristiche legate certamente alla sfera psicologica-psichiatrica, ma hanno anche un’importante componente fisica e nutrizionale che...
Prevenzione

Influenza, Lopalco (epidemiologo): “Picco atteso tra la fine di dicembre e l’inizio del nuovo anno. Vaccinarsi subito”

L'epidemiologo a Sanità Informazione: "Vaccinarsi contro influenza e Covid-19 nella stessa seduta: non ci sono controindicazioni, solo vantaggi"