A Bologna confronto tra Federfarma, FOFI, Fondazione Cannavò con Sileri, Brusaferro, Rasi e Battistini sull’evoluzione della professione del farmacista
«Torniamo a vederci in presenza ed è toccante vedere i vostri sorrisi. In questo anno abbiamo affrontato una guerra, con tenacia e coraggio e contro un nemico sconosciuto e invisibile». Così il senatore Luigi d’Ambrosio Lettieri, presidente della Fondazione Francesco Cannavò, apre il convegno “Virus Vaccini Varianti – un viaggio con i farmacisti e le farmacie nella nuova normalità” al CosmoFarma, tornato in presenza per l’edizione 2021.
Due anni in cui Covid-19 ha cambiato il modo di pensare alla sanità e la concezione della professione del farmacista ha subito una delle maggiori rivoluzioni. «La farmacia è diventata un hub vaccinale e sanitario sul territorio, un presidio di prossimità declinato in termini di efficienza che ha acceso la luce della speranza che ha alimentato la fiducia dei cittadini» prosegue il senatore, rivolgendo un ringraziamento a tutti gli ospiti presenti all’appuntamento.
Da remoto arrivano i saluti istituzionali del sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri, che introduce una riflessione sull’importanza dei farmacisti nel convincere quella percentuale di italiani che non ha ancora provveduto alla vaccinazione. «Come si possono raggiungere i 3 milioni di over 50 non ancora vaccinati? Con l’aiuto di medici di medicina generale e farmacisti. Sono loro che consigliano e spiegano. È lì che possono essere fatte domande e date risposte».
É in arrivo la terza dose e prima partirà la campagna per la vaccinazione antinfluenzale che, se il Decreto Green pass non subirà modifiche in Senato, troverà spazio anche nelle farmacie. «Grazie alla reazione contro il virus tante cose sono state accelerate, tanti progetti sono diventati realtà, e riconosciamo l’intervento di tutti per il Patto d’intesa. Il Green pass ha due gambe: vaccinazioni e tamponi, di cui sono protagonisti le farmacie che scovano anche persone fuori dalle catene di trasmissione note. Il presidio di prossimità è il prossimo futuro, insieme possiamo lavorare in maniera incisiva e persuadere con la nostra competenza, convincere i cittadini che offriamo salute sicura», conclude Sileri.
Connesso via web per impegni istituzionali anche Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, è intervenuto per ringraziare i farmacisti della vasta partecipazione ai corsi di preparazione ideati e condivisi per preparare tutti all’emergenza e a sviluppare le nuove competenze che questa ha richiesto. Il farmacista ha svolto quel ruolo rassicurante che ha completato la catena tra cittadino spaventato agli inizi della pandemia e ospedalieri impegnati tra i letti sempre troppo pieni. «Non ci può essere crescita in un paese se non c’è nel sistema sanitario nazionale», ha suggerito Brusaferro ribadendo che la strada verso la multiprofessionalità è quella che ci porterà a progredire verso una cura che prenda in carico il cittadino con completezza.
«I vaccini sono un pilastro della battaglia a Covid-19 e in Italia abbiamo avuto popolazioni che non sarebbero mai state raggiunte dal grande hub e che invece le farmacie hanno recuperato egregiamente». Così il professor Guido Rasi, ex direttore Ema e direttore scientifico di Consulcesi, ha lodato l’intervento delle farmacie parlando ancora una volta di prossimità. «Pensateci, quanto dista la casa di qualunque italiano dalla prima farmacia? Non ci rendiamo nemmeno conto di quanto la capillarità che abbiamo a disposizione sia importante». Ora, ha continuato, il prossimo passo è unificare la comunicazione e fornire messaggi univoci alla popolazione spaventata. Così consiglia anche nel suo libro “Generazione V”, edito da Paesi Edizioni, e ispirazione per il titolo del convegno.
«Ora le 19mila farmacie in Italia dovranno giocare un ruolo decisivo: già 400mila dosi di vaccino sono state somministrate e confidiamo si amplifichino sempre più» ha aggiunto il Generale Antonio Battistini del Comando logistico dell’Esercito italiano, braccio destro del Commissario Figliuolo. «Siamo in un momento di grande trasformazione di figure come quella del farmacista. Mi piace pensare alle farmacie come un luogo dove si distribuisce salute come informazione, prevenzione, sensibilizzazione ed erogazione di prestazioni compatibili con quella del medico» ha concluso.
Hanno chiuso l’incontro il presidente di Federfarma Marco Cossolo e l’onorevole Andrea Mandelli, presidente di FOFI. «La farmacia – ha detto Cossolo – ha realizzato un cambio di pelle che era nei fatti e va avanti dal 2005. Siamo di fronte a una rivoluzione che è indistinta e inevitabile. Sono stati fatti, nelle 6600 farmacie aderenti, dal 6 agosto ad oggi, 2 milioni e mezzo di tamponi. Credo che questa sia la risposta che dice nei fatti che le farmacie italiane sono pronte a questo cambiamento, e che la scelta di campo di porci come cittadini responsabili abbia pagato. La realtà dei farmacisti italiani che fanno tutti i giorni bene il proprio lavoro».
Lo fanno e lo hanno fatto, anche mettendosi a rischio. «All’interno delle farmacie – ha osservato Andrea Mandelli – ci sono persone che hanno temuto di portare a casa un nemico. Voglio ricordare tutti questi colleghi e ringraziarli. In un momento di convivenza ancora con la pandemia dobbiamo attaccare certi tabù: abbiamo tanti progetti in cantiere. Saremo protagonisti della riorganizzazione del territorio con opportunità importanti. Siamo stati una squadra che è riuscita a serrare i ranghi, a mettere il camice e che ora ha un’idea: evolvere questa professione».
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