In situazioni di carenza di organico, “i sanitari, sia medici che infermieri, vengono spesso chiamati a supplire deficienze strutturali svolgendo mansioni incompatibili con il loro livello professionale
Con la costante carenza di personale sanitario – mancano 104 mila medici (Anaao Assomed), oltre 200 mila infermieri (Nursing Up) e 70 mila OSS (Migep) – la necessità di assolvere i compiti necessari e garantire ai pazienti il trattamento migliore anche in emergenza, ha portato alla cronicizzazione di un fenomeno ben noto: quello del demansionamento.
Spesso presentato come una situazione “momentanea e straordinaria”, il demansionamento finisce per diventare una routine e i professionisti sanitari non sanno come tutelarsi.
Per esaminare risvolti legali e possibili azioni da intraprendere Consulcesi Club ha realizzato la Guida scaricabile “Demansionamento sul lavoro: guida legale per tutelarsi”, raccogliendo l’expertise dei propri consulenti legali, che da anni affrontano la tematica e ricevono richieste sul tema dai membri Club.
La Guida è stata resa disponibile in occasione del Webinar “Demansionamento professionale: diritti e tutele per i Professionisti della Sanità” organizzato da Consulcesi Club per esaminare il tema da più prospettive: legale, professionale e psicologica. È possibile rivedere il webinar gratuitamente sul sito di Consulcesi Club. Tra gli ospiti Silvestro Giannantonio, Responsabile Comunicazione FNOPI, Francesco Del Rio, avvocato Consulcesi Club, Federico Fontana, psicologo del lavoro, e Simona Gori, responsabile Consulcesi Club.
Si definisce demansionamento l’assegnazione del lavoratore a compiti e mansioni comprese in un livello di inquadramento inferiore rispetto a quello contenuto nel proprio contratto di lavoro individuale. In situazioni di carenza di organico, “i sanitari, sia medici che infermieri, vengono spesso chiamati a supplire deficienze strutturali svolgendo mansioni incompatibili con il loro livello professionale. È un problema molto sentito sia nel settore pubblico che privato, se svolto in maniera prevalente ed assorbente può portare alla richiesta di un risarcimento” conferma l’avvocato Francesco Del Rio. Il demansionamento, in questi casi, si concretizza in medici che suppliscono a compiti prettamente infermieristici e, a loro volta, infermieri che troppo spesso si ritrovano a svolgere funzioni di OSS nella gestione delle attività igienico-alberghiere del paziente.
È proprio il target delle professioni infermieristiche quello più colpito dal demansionamento, contro il quale si levano costanti proteste proprio perché rappresenta un grande ostacolo a quella formazione sempre più specialistica per cui gli Ordini professionali da tempo si battono. Durante il webinar e nella Guida Consulcesi Club, un focus è infatti dedicato agli infermieri e alle conseguenze di un demansionamento prolungato.
Anche dal punto di vista psicologico, essere demansionati ha forti effetti sul lavoratore. Stress, frustrazione, rabbia e sindrome da burnout sono tra le più riscontrate dagli psicologi del lavoro, che lo psicologo del lavoro ha esaminato con dovizia durante il webinar.
“I sanitari reagiscono al demansionamento con la sindrome da burnout – spiega lo psicologo Federico Fontana – una manifestazione che porta ad ansia, disturbi del sonno, depressione, demotivazione, cinismo, oltre che a disturbi gastrointestinali, rabbia, frustrazione. Il motivo è nel fatto che lavorano con utenze difficili, i pazienti. In più, in contesti organizzativi difficili, con turni lunghi, senza riposo, e carenze di personale”. Effetti sulla salute mentale che entrano anche in tribunale, quando si raccolgono le prove.
Nella Guida e nel Webinar Consulcesi Club i passaggi da seguire se si è vittima di demansionamento per tutelarsi, precostituendosi correttamente gli elementi di prova del danno da dequalificazione professionale. “È importante fornire delle prove solide – conferma l’avvocato – in quanto il danno da demansionamento non è automatico e la sua prova deve essere data con allegazione di presunzioni precise, gravi e concordati su qualità e quantità dell’attività lavorativa svolta, il tipo e la natura della professionalità rivestita, la durata del demansionamento, la diversa e nuova collocazione lavorativa assunta dopo l’avvenuta dequalificazione ed i solleciti rivolti ai superiori per lo spostamento a mansioni più consone”.
Si chiariscono inoltre, le differenze con il fenomeno del mobbing, con un punto di attenzione su come distinguere le due situazioni.
Consulcesi Club mette a disposizione dei suoi utenti consulenze legali illimitate e specializzate non solo su demansionamento, ma anche su tante altre tematiche legate al mondo sanitario. “Consulcesi Club è pensato per rispondere a tutte le necessità del professionista della salute” conferma Simona Gori, responsabile Consulcesi Club.
“La soluzione Consulcesi Club – spiega – offre al sanitario tutela legale ed assicurativa, un catalogo di oltre 300 corsi ECM accreditati per la propria formazione, contenuti di approfondimento ritagliati sulla singola professione – guide, webinar ma anche podcast, video, ebook, infografiche, da vedere e rivedere -, risorse e convenzioni per facilitare la vita personale e lavorativa e l’innovativo “Elenco Professionisti Sanitari”, una rete digitale che aumenta la visibilità dell’utente e crea contatti di alto valore professionale”.