Sul tavolo dell’incontro tra Regioni e FNOMCeO, carenza di specialisti, imbuto formativo e aggressioni. Visione comune sull’esigenza di estendere a tutti i medici la possibilità di prescrivere farmaci di largo consumo destinati alla cura di malattie croniche
Si è riunito oggi il tavolo Regioni – FNOMCeO. A conclusione dei lavori, è stata ipotizzata una proposta da presentare di comune accordo al ministro della Salute Roberto Speranza: la convocazione di una Conferenza Nazionale sulla Salute, coordinata dal Ministero, che preveda la partecipazione delle istituzioni statali e regionali e tutte le professioni, mediche e sanitarie non mediche, con l’obiettivo di favorire una grande alleanza tra le professioni a salvaguardia del Servizio Sanitario Nazionale.
La riunione, all’indomani delle polemiche suscitate dalle dichiarazioni del presidente del Comitato di Settore Regioni-Sanità Sergio Venturi, ha visto il confronto tra lo stesso Venturi e gli apicali della Federazione degli Ordini dei Medici: il presidente Filippo Anelli, il segretario Roberto Monaco e il direttore generale Enrico De Pascale. Al tavolo, anche Luigi Genesio Icardi, coordinatore della Commissione Salute della Conferenza delle Regioni.
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«L’occasione ha consentito – spiegano Icardi e Venturi – un confronto a 360 gradi su alcune priorità del Servizio Sanitario. Sul tavolo, in particolare, l’emergenza medici con le ipotesi possibili per rispondere alla carenza di specialisti e l’esigenza comune di far fronte con misure stringenti al fenomeno delle aggressioni e delle violenze ai professionisti impegnati nelle strutture sanitarie».
«Altra questione oggetto di confronto e di visione comune – aggiungono – è quella legata alla esigenza di estendere a tutti i medici, dipendenti o convenzionati, la possibilità di prescrivere farmaci di largo consumo destinati alla cura di malattie croniche, come ad esempio il diabete, lo scompenso cardiaco o l’ipertensione».
«Abbiamo condiviso la necessità di definire strumenti normativi perché a ogni laureato in medicina corrisponda una borsa di specializzazione o per la Medicina generale – afferma infine il presidente della FNOMCeO Filippo Anelli -. Abbiamo ribadito la necessità di avviare un intervento straordinario per superare l’imbuto formativo, consentendo agli specializzandi degli ultimi due anni di corso di svolgere attività assistenziale e formativa all’interno degli ospedali, applicando le competenze sino ad allora acquisite».
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