Lavoro e Professioni 10 Maggio 2022 14:43

Cardarelli nel caos, dimissioni di massa e sovraffollamento. «Conseguenza di un’esasperazione dilagante»

Cappiello (Anaao): «Il problema è nazionale, ed è il fallimento del modello unico di medico del Pronto Soccorso»

Cardarelli nel caos, dimissioni di massa e sovraffollamento. «Conseguenza di un’esasperazione dilagante»

Il Pronto Soccorso del più grande ospedale del Sud Italia è da giorni nell’occhio del ciclone. Parliamo dell’A.O.R.N. Antonio Cardarelli di Napoli, dove la scorsa settimana 25 medici del reparto di Emergenza Urgenza hanno rassegnato tutti insieme le loro dimissioni. Un segnale importante, un atto di accusa sicuramente. Ma quello che è successo al Cardarelli non è che la punta di un enorme iceberg, emersa nel capoluogo campano, ma che riassume anni di malcontento dei camici bianchi di tutto il Paese, contro le falle di un sistema sanitario in profonda crisi, che nonostante la sferzata imposta dalla pandemia, non riesce a farsi carico adeguatamente né dei bisogni dei pazienti né delle esigenze degli operatori.

E mentre all’interno dell’ospedale napoletano esplode il caos, Sanità Informazione ha cercato di vederci chiaro, raccogliendo la testimonianza di Maurizio Cappiello, medico urgentista del Cardarelli e componente del direttivo Anaao Assomed.

Dottore, ripercorriamo le tappe di quello che sta succedendo oggi..

«Le dimissioni di massa sono frutto di un disagio ormai cronicizzato che affonda le sue radici molti anni orsono. Un disagio dovuto soprattutto alle precarie condizioni di lavoro in Pronto Soccorso, a causa del sovraffollamento, del contenzioso medico legale e della mancata sicurezza percepita sul luogo di lavoro per il fenomeno delle aggressioni ai danni del personale sanitario. Questi fattori atavici si sono riacutizzati durante la pandemia e hanno determinato uno stato di esasperazione che ha spinto i 25 colleghi residui, su 46 in organico ante Covid-19, a rassegnare le dimissioni. Colleghi messi davanti all’impossibilità di conciliare vita professionale e personale, senza prospettive di carriera».

Cosa si sta facendo per ovviare alle immediate criticità?

«Nel mese di giugno altri tre colleghi del Pronto Soccorso andranno via, ne rimarranno quindi solo 22. Se a questo aggiungiamo il fatto che siamo prossimi alla stagione estiva e quindi alle ferie, il personale effettivo calerà ulteriormente. Per ovviare a questo problema, l’Azienda fa quel che può, tenendo presente il contesto emergenziale: al momento si fa fronte con i cosiddetti ordini di servizio, che spostano temporaneamente personale (prevalentemente internisti e chirurghi) dai loro reparti al Pronto Soccorso, il che però indebolisce l’assistenza nei reparti, si coprono meno sale operatorie, si dimettono meno pazienti, e le liste di attesa si allungano.

Come si dice, la coperta è corta. È un circolo vizioso che alimenterà un maggiore sovraffollamento del Pronto Soccorso, il cosiddetto “boarding” alias stazionamento, che rappresenta da sempre una delle maggiori criticità dell’ospedale Cardarelli, con pazienti che rimangono in barella per molti giorni».

Sul lungo periodo, esistono strategie da mettere in atto per rimettere in sesto la situazione?

«Questi problemi esplodono al Cardarelli, ma sono una cartina al tornasole di un’emergenza nazionale: il fallimento del modello unico del medico di Pronto Soccorso. È impensabile, e inverosimile, che un medico possa fare tutto. I correttivi potrebbero consistere in maggiori ferie per il riposo psico-fisico, aumento delle retribuzioni in linea con l’impegno morale e materiale che contraddistingue la nostra professione, miglioramento delle condizioni di lavoro. E per quanto riguarda il nostro caso specifico, sicuramente l’apertura di altri Pronto Soccorso nella città di Napoli, in primis nei due policlinici universitari, apertura a nuove forme di reclutamento del personale, integrazione tra il dipartimento di Emergenza ed il territorio».

 

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

Articoli correlati
Straordinari a 100 euro l’ora e aumenti in Pronto soccorso. I dettagli del decreto Schillaci
Approvato in Consiglio dei Ministri il decreto con le nuove misure che dovrebbero dare un po' di respiro alla sanità italiana. Il ministro della Salute, Orazio Schillaci, in accordo con il collega dell'Economia, ha messo insieme un pacchetto di riforme
di Mario Zimbalo
Medici d’emergenza in piazza: «Pronto soccorso a rischio»
I Pronto soccorso italiani sono al collasso per la grave carenza di personale. Mancano 5mila unità. Si temono situazioni di crisi soprattutto durante le festività natalizie. Domani prevista una manifestazione della Simeu davanti al Ministero della Salute
Pronto soccorso in crisi, la ricetta di Monti (Dir. PS): «Occorre forte coordinamento ospedale-territorio»
«Oggi molte persone si rivolgono al Pronto soccorso perché si trovano in difficoltà, noi dobbiamo dare una riposta» spiega Manuel Monti, Direttore del Pronto soccorso dell’ospedale di Gubbio-Gualdo Tadino
di Francesco Torre
Dal reinserimento al lavoro alla formazione, nel Lazio una proposta di legge contro le aggressioni ai sanitari
L’ha presentata il consigliere della Lega Daniele Giannini, raccogliendo le proposte dell’associazione AMAD. L’obiettivo è quello di incrementare le tutele introdotte dalla legge 113 del 2020
di Francesco Torre
Albenga (Savona), l’appello del sindaco Tomatis: «Ridateci il Pronto Soccorso»
Chiuso durante il Covid, il punto di primo intervento della cittadina ligure non ha riaperto dopo la pandemia. I cittadini hanno dato vita al movimento “senzaprontosoccorsosimuore”, raccolto firme e scritto al Presidente della Regione Liguria, mentre il Pronto Soccorso del Santa Corona a Pietra Ligure ora è al collasso
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Alzheimer, Spadin (Aima): “Devasta l’economia della famiglia, la sfera psicologica e le relazioni di paziente e caregiver”

La Presidente Aima: “Due molecole innovative e capaci di modificare la progressione della malattia di Alzheimer sono state approvate in diversi Paesi, ma non in Europa. Rischiamo di far diventar...
Salute

Disturbi alimentari, ne soffrono più di tre milioni di italiani. Sipa: “Centri di cura pochi e mal distribuiti”

Balestrieri (Sipa): "Si tratta di disturbi che presentano caratteristiche legate certamente alla sfera psicologica-psichiatrica, ma hanno anche un’importante componente fisica e nutrizionale che...
Prevenzione

Influenza, Lopalco (epidemiologo): “Picco atteso tra la fine di dicembre e l’inizio del nuovo anno. Vaccinarsi subito”

L'epidemiologo a Sanità Informazione: "Vaccinarsi contro influenza e Covid-19 nella stessa seduta: non ci sono controindicazioni, solo vantaggi"