Lavoro e Professioni 19 Febbraio 2020 18:09

Chirurgia 4.0, al S. Orsola di Bologna la realtà aumentata è entrata in sala operatoria

Per la prima volta al mondo il chirurgo ha indossato un visore di nuova generazione che lo ha guidato e supportato durante un intervento di chirurgia maxillo-facciale

Chirurgia 4.0, al S. Orsola di Bologna la realtà aumentata è entrata in sala operatoria

L’operazione è stata condotta in una sala operatoria reale, ma il chirurgo, durante l’intervento, vedeva di fronte a sé anche elementi virtuali, in grado di guidarlo. Un altro passo avanti verso la chirurgia 4.0 è stato fatto al Policlinico S. Orsola di Bologna, grazie a un visore di realtà aumentata all’avanguardia, VOSTARS (acronimo di Video-Optical See-Through Augmented Reality System) che il medico, il chirurgo maxillo-facciale Giovanni Badiali, ha indossato durante l’intervento pilota.

Si trattava di resecare e riposizionare mascella e mandibola di un paziente per ripristinare le funzionalità del morso: il visore d’avanguardia – risultato di un progetto europeo coordinato dall’Università di Pisa e che vede l’Università di Bologna e il Policlinico di S. Orsola in prima linea come partner responsabili della sperimentazione clinica – non solo lo ha guidato, ma ha aggiunto alla realtà informazioni essenziali.

Ma come funziona il sistema? Grazie a una videocamera, il visore combina le immagini di fronte al chirurgo con le immagini radiologiche del paziente: entrambe devono restare coerenti e a fuoco. Quando la guida virtuale non è richiesta, come all’inizio o alla fine dell’intervento, il visore può diventare trasparente e il chirurgo “sfruttare” solo i propri occhi.

LEGGI ANCHE: LA REALTÀ AUMENTATA RIVOLUZIONA LA FORMAZIONE MEDICA. ARRIVA IL CORSO FAD “SULLA SCENA DEL CRIMINE”

Ad oggi, le potenzialità della realtà aumentata non erano state sfruttate appieno in sala operatoria: «Non era mai accaduto fino ad ora – ha spiegato Vincenzo Ferrari, ingegnere biomedico al Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Pisa e coordinatore del team europeo che ha progettato VOSTARS – che un visore fosse usato per guidare il vero e proprio atto chirurgico, a causa della difficoltà per il nostro occhio nel mettere a fuoco gli oggetti reali e virtuali contemporaneamente».

La messa a fuoco degli oggetti virtuali implica, infatti, che quelli reali siano visti sfocati, perché l’occhio li percepisce a due distanze diverse. Questo non può ovviamente accadere nel momento in cui il medico ha un bisturi in mano, e fino ad ora è stato quindi impossibile sfruttare l’informazione virtuale per guidare l’operazione. Eventuali informazioni aggiuntive su paziente e intervento devono quindi essere riportate su un monitor esterno, obbligando il medico a spostare lo sguardo e la concentrazione dal paziente al monitor, con un continuo passaggio che risulta faticoso e talvolta inefficace. Questo nuovo visore è stato sviluppato proprio per far fronte a questi problemi: rendere disponibili direttamente nel campo visivo del chirurgo, anche durante l’operazione, le informazioni specifiche relative al paziente e quelle più generali che riguardano gli organi coinvolti nell’intervento.

«Per farlo – ha evidenziato Ferrari – abbiamo dovuto risolvere problemi molto complessi, che riguardano principalmente la coordinazione occhio-mano e la coerenza tra l’immagine reale e quella virtuale temporalmente, spazialmente ed in termini di messa a fuoco. È ovvio che se il chirurgo deve seguire una linea di taglio virtuale questa deve apparire nel posto giusto ed al momento giusto dell’intervento, ma ottenerlo non è banale. Inoltre, la guida virtuale ed il paziente devono poter essere messi a fuoco contemporaneamente per permettere al chirurgo di seguirla col bisturi» ha concluso l’ingegnere.

«Grazie al visore VOSTARS – ha commentato il dottor Giovanni Badiali – prima dell’intervento abbiamo visualizzato nella realtà aumentata l’anatomia di scheletro facciale, mascellari e linee di taglio». Non solo: «durante l’operazione, il dispositivo ha consentito di visualizzare una linea tratteggiata in 3D direttamente sull’osso del paziente, mostrando il percorso da seguire con lo strumento chirurgico. Con l’aiuto del visore siamo riusciti ad eseguire il taglio della mascella con la precisione richiesta» ha aggiunto il chirurgo.

La sperimentazione al policlinico S. Orsola proseguirà nei prossimi mesi: una volta a regime «il sistema permetterà una riduzione dei tempi degli interventi e un aumento della precisione» ha confermato il dottor Badiali.

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER DI SANITÀ INFORMAZIONE PER RIMANERE SEMPRE AGGIORNATO

Articoli correlati
Dormire poco prima di un intervento chirurgico aumenta il dolore nel post
Non dormire a sufficienza prima di un intervento chirurgico è un evento molto comune, ma può aumentare il dolore post-operatorio. Lo rivela uno studio condotto su topi, presentato al meeting della Society for Neuroscience a Washington DC
Arriva dal mare la cura per cartilagine e artrosi delle ginocchia
Uno studio internazionale dimostra che l’aragonite contenuta nei coralli e impiantata nell’arto grazie ad un device a forma cilindrica sarebbe in grado di garantire un miglioramento clinico e funzionale del ginocchio senza rischi di rigetto. Primi due interventi alla Clinica Città di Pavia del gruppo San Donato
Nuovo trattamento distrugge i calcoli renali con le onde sonore, addio dolore e bisturi
Un nuovo trattamento chiamato litotrissia a onde esplosive distrugge i calcoli renali
A quattro anni le salva la vita, 30 anni dopo la ritrova collega in sala operatoria
Per Alessandro Giamberti, responsabile della Chirurgia Pediatrica del Policlinico San Donato di Milano, l’incontro con Valeria Terranova è stata una grande emozione. Nota la cicatrice di questa giovane anestesista specializzanda proveniente da Siena arruolata nel periodo Covid, e scopre che ad operarla era stato proprio lui. Oggi vanno insieme nelle missioni in Africa per salvare i bambini cardiopatici
Smaltire le liste d’attesa e abbassare i costi per le strutture, la ricetta “Office Based” del professor Peretti di Genova
La pandemia ha allungato ulteriormente i tempi di attesa per interventi a bassa complessità non urgenti ma comunque fondamentali per la salute della popolazione. Il Direttore dell’Unità di Otorinolaringoiatria dell’Ospedale San Martino di Genova spiega a Sanità Informazione cosa è possibile fare (e già si fa) ad aggirare l’ostacolo
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Prevenzione

Influenza, Lopalco (epidemiologo): “Picco atteso tra la fine di dicembre e l’inizio del nuovo anno. Vaccinarsi subito”

L'epidemiologo a Sanità Informazione: "Vaccinarsi contro influenza e Covid-19 nella stessa seduta: non ci sono controindicazioni, solo vantaggi"
Advocacy e Associazioni

Percorso Regolatorio farmaci Aifa: i pazienti devono partecipare ai processi decisionali. Presentato il progetto InPags

Attraverso il progetto InPags, coordinato da Rarelab, discussi 5 dei possibili punti da sviluppare per definire criteri e modalità. Obiettivo colmare il gap tra Italia e altri Paesi europei in ...
Advocacy e Associazioni

Disability Card: “Una nuova frontiera europea per i diritti delle persone con disabilità”. A che punto siamo

La Disability Card e l'European Parking Card sono strumenti che mirano a facilitare l'accesso ai servizi e a uniformare i diritti in tutta Europa. L'intervista all'avvocato Giovanni Paolo Sperti, seg...