Adriana Cordova tira le somme della sua presidenza, appena terminata: «Ho cercato di rafforzare il ruolo di guida scientifica della società e organizzato percorsi diagnostico-terapeutici per i pazienti transessuali»
Passaggio di consegne in casa Sicpre. In occasione del suo congresso annuale, la Società italiana di chirurgia plastica, ricostruttiva ed estetica ha accolto il suo nuovo presidente, il dottor Daniele Fasano, che prende il posto della dottoressa Adriana Cordova.
«Cercherò soprattutto di far sentire ai soci che la Sicpre è la casa degli specialisti in chirurgia plastica – ha dichiarato Fasano a Sanità Informazione parlando delle sue aspettative nella veste di questo nuovo ruolo – dando loro la possibilità di un confronto e di un aggiornamento moderni, obiettivi che non sono sempre facili da raggiungere ma assolutamente necessari. Organizzeremo quindi corsi dedicati, anche a distanza, cercando di far capire ai soci che cosa la Sicpre sta facendo per loro».
Adriana Cordova, attualmente presidente del congresso, ricorda invece sorridendo la sua esperienza alla guida della società. «Un anno indimenticabile» durante il quale la dottoressa Cordova ha cercato di «rafforzare il ruolo di guida scientifica della società, avviando gruppi di studio multicentrici, la revisione della stesura delle linee guida per gli interventi ed introducendo gli abbonamenti gratuiti a due riviste scientifiche».
«Un altro aspetto a cui mi sono dedicata particolarmente – prosegue Cordova – è stato l’organizzazione di percorsi diagnostico-terapeutici per i pazienti transessuali». In particolare, la dottoressa Cordova sta avviando all’università di Palermo il progetto “Tutto tutela” per la tutela umanitaria dei soggetti transessuali e transgender in ambiente ospedaliero: «Con un finanziamento europeo – spiega ai nostri microfoni – abbiamo creato un percorso con tutte le figure che intervengono nella transizione di genere, quindi urologo, ginecologo, chirurgo plastico, psicologo, psichiatra e anche un linguista, perché questi pazienti delle volte si esprimono in modi leggermente diversi. Stiamo quindi cercando di lavorare tutti insieme per rendere più facile il loro percorso».
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Sono anche questi i testimoni che il neo presidente Fasano dovrà raccogliere, oltre ad affrontare le nuove frontiere della chirurgia plastica: «La nostra è una disciplina molto poliedrica, con atteggiamenti ricostruttivi e aspettative estetiche. In chirurgia ricostruttiva sicuramente è la microchirurgia che oggi ci consente di ottenere risultati spettacolari, che fino a pochi anni fa non potevano essere immaginati. Quello è il futuro, insieme alle cellule staminali. Nell’ambito della chirurgia estetica è chiaro che l’obiettivo è sempre più quello di avere dei risultati naturali, stabili nel tempo, con decorsi post-operatori brevi. C’è da dire che non sempre questi tre aspetti possono essere raggiunti in contemporanea, quindi – conclude Fasano – l’obiettivo forse è proprio cercare il giusto compromesso in questo senso».