Se Sergio Venturi (Presidente del Comitato di Settore Regioni-Sanità) si dice contento del risultato e Serena Sorrentino (Segreteria generale Fp Cgil) è già al lavoro per il CCNL 2019/2021, Antonio De Palma di Nursing Up ribadisce il suo no ad un contratto che «penalizza gli infermieri italiani»
Il contratto nazionale del comparto sanità è stato firmato in via definitiva all’Aran. Dopo il via libera da parte della Corte dei Conti del 15 maggio scorso, si chiude definitivamente il percorso per il rinnovo del contratto.
LA SODDISFAZIONE DI SERGIO VENTURI (COMITATO DI SETTORE)
Il Presidente del Comitato di Settore Regioni-Sanità, Sergio Venturi (Assessore Regione Emilia-Romagna) ha espresso «soddisfazione» per la sottoscrizione definitiva del contratto del personale dei livelli della sanità. «Si tratta – ha spiegato Venturi – di un risultato atteso dopo un lavoro durato mesi e mesi che ha impegnato il comitato di settore, a fianco dell’Aran. La firma odierna perfeziona un testo in cui sono state individuate le migliori soluzioni contrattuali possibili in un momento di scarsa disponibilità di risorse economiche, anche in ragione del mancato incremento del fondo sanitario nazionale. Il contratto ha comunque il pregio di introdurre ed in alcuni casi di revisionare alcuni istituti contrattuali. Strumenti che – ha concluso Venturi – potranno dare un nuovo slancio all’organizzazione del lavoro e migliorare le condizioni dei lavoratori del settore. Basti considerare soprattutto il sistema delle indennità e degli incarichi».
SORRENTINO (FP CGIL): «STIAMO GIA’ LAVORANDO AL CCNL 2019/2021»
«Dopo quasi dieci anni – ha aggiunto la Segreteria generale della Fp Cgil Serena Sorrentino -, segniamo la fine di questa lunga attesa. Noi siamo stati coerenti e ciò che abbiamo dichiarato prima, durante e dopo la trattativa, è stato discusso con le lavoratrici e lavoratori in migliaia di assemblee fatte in questi mesi, a quelle lavoratrici e lavoratori adesso saranno erogati gli aumenti contrattuali e restituiti più diritti e più partecipazione. Ma volgiamo già lo sguardo in avanti: dopo aver chiuso i contratti relativi al triennio 2016/2018 stiamo lavorando, insieme alle lavoratrici e ai lavoratori, alle delegate e ai delegati appena eletti, alla scrittura delle piattaforme per il prossimo triennio 2019/2021».
IL NO DI NURSING UP
Nursing Up, invece, non ha firmato il contratto che «penalizza gli infermieri italiani». La partecipazione del sindacato all’incontro di oggi presso l’Aran è stata finalizzata a formalizzare il suo no al contratto e a prendere atto degli aggiornamenti apportati sul documento originario: «Le variazioni preannunciate – comunica il Presidente Antonio De Palma in una nota – non sembrano lasciar presagire nulla di nuovo, in particolare sotto il profilo economico, rispetto alla preintesa sottoscritta il 23 febbraio scorso. Se le cose resteranno ferme alle modifiche anticipateci dall’Aran, non si interviene sul deprecabile impianto di attribuzione degli incarichi, non si elimina la deroga al riposo continuativo di 11 ore per la pronta disponibilità passiva e si mantiene fermo il sistema delle indennità, alcune confermate negli importi vigenti ante euro».
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