A Roma l’ultima tappa del 2021 del secondo Congresso FNOPI. La presidente Mangiacavalli sugli obiettivi della sanità del futuro: «Integrazione multiprofessionale, recupero di prestazioni e interventi “persi” in pandemia, aumento del personale infermieristico»
«Gli infermieri sono la spina dorsale di ogni sistema sanitario. Possono essere la risposta a molti problemi di salute del mondo, ma prima dobbiamo superare le barriere professionali, socioculturali ed economiche che ancora li ostacolano». Barbara Mangiacavalli, presidente della FNOPI, la Federazione Nazionale Ordini Professioni Infermieristiche, ricorda l’appello lanciato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità in occasione della giornata internazionale dell’Infermiere, in un giorno altrettanto importante per tutti i professionisti italiani: l’ultima tappa del 2021 del secondo Congresso Nazionale itinerante della FNOPI, “Ovunque per il bene di tutti”.
Sono tre le principali criticità da affrontare affinché queste barriere possano essere abbattute una ad una. «Innanzitutto – dice Mangiacavalli – è necessario cambiare il paradigma di riferimento: dobbiamo essere in grado di lavorare tutti insieme, medici e professionisti sanitari. Non deve mancare nemmeno il supporto della politica, affinché il cittadino assistito, con i propri bisogni di salute, possa diventare il fulcro del nuovo modello assistenziale. Per superare la seconda criticità è indispensabile creare le condizioni affinché possa essere recuperato tutto quello che abbiamo perso durante la pandemia, dalle prestazioni non erogate agli interventi non urgenti rimandati. Il terzo nodo da sciogliere riguarda, invece, il fabbisogno di personale».
La carenza di sanitari potrebbe essere in parte risolta con l’approvazione della legge di Bilancio: nella bozza è previsto un finanziamento importante da destinare al personale sanitario. «Ma non è solo un problema di numeri da formare, su cui peraltro l’Università pone il problema dei limiti strutturali – sottolinea la presidente FNOPI -. La difficoltà è formare non trascurando né qualità, né appropriatezza. Nel nostro settore scientifico disciplinare ci sono meno di 40 professori universitari incardinati, ovvero un professore ogni 1.350 studenti di infermieristica. In corsi di laurea adeguatamente strutturati la proporzione è di un professore ogni sei studenti».
Investire sulla formazione è fondamentale anche per realizzare quanto previsto dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) che, da oggi per i prossimi 5 anni, dovrà ridisegnare e rilanciare il Sistema Sanitario Nazionale. Al centro del PNNR ci sono le case e gli ospedali della comunità e al centro di queste due nuove strutture sanitarie dovrà esserci la professione infermieristica: «Gli infermieri – assicura il ministro della Salute, Roberto Speranza – saranno il fulcro delle case di comunità e gli ospedali di comunità dovranno essere a gestione infermieristica». Nuovi impegni che rendono ancora più urgente intervenire sulla carenza del personale infermieristico.
Gli infermieri che operano in Italia sono oltre 456 mila, il 60% dei quali è impiegato nel SSN. «Per garantire l’attuazione dei nuovi modelli organizzativi previsti nel PNRR ce ne vorrebbero almeno 20-30 mila in più», dice Domenico Mantoan, direttore generale dell’Agenas. Il calcolo del fabbisogno reale di personale sanitario aggiuntivo, ed il conseguente aumento dell’offerta formativa, è uno dei principali contenuti del DM71, a cui l’Agenas, in collaborazione con le Regioni e con l’interlocuzione di molti soggetti istituzionali, sta lavorando da diversi mesi per ottimizzare le risorse previste dal PNRR.
«I cinque anni che abbiamo di fronte fino al 2026, anno di “chiusura” del PNRR, sono cinque anni che devono essere di straordinari cambiamenti e rafforzamenti per le fondamenta del sistema sanitario – dice Mangiacavalli -. Per questo, si deve fare lo sforzo di considerare la sanità come un insieme di professioni».
Durante le tappe che il Congresso itinerante FNOPI ha compiuto in questi mesi, dal nord al sud della Penisola, sono state presentate anche le eccellenze della professione infermieristica «Sono 50 le buone pratiche innovative e replicabili su tutto il territorio nazionale finora premiate – racconta la presidente della FNOPI -, anche se molte altre avrebbero potuto ottenere un riconoscimento. Le nuove iniziative hanno spaziato dalle case dei cittadini, ai centri dedicati all’accoglienza e all’assistenza, alle scuole, alle strutture dedicate ad anziani e fragili, fino alle farmacie». A completare la celebrazione della professione infermieristica, a quasi 150 anni dalla sua nascita, la realizzazione di oltre 1.600 francobolli, raccolti in Sardegna dove è stato inaugurato il primo “Museo Internazionale dell’Arte Filatelica Infermieristica” del mondo.
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