Lavoro e Professioni 2 Dicembre 2020 08:58

Congresso Nazionale Ame, il Presidente Grimaldi: «Rafforzare rete territoriale con innovazioni tecnologiche»

Il neopresidente dell’Associazione Nazionale Medici Endocrinologi (AME) indica priorità, prospettive e nuove frontiere emerse dall’attività congressuale. Inoltre, traccia la linea da seguire per riorganizzare una nuova rete territoriale

Il 19° Congresso Nazionale dell’Ame, associazione scientifica che conta oltre 2.000 soci professionisti nel campo dell’endocrinologia clinica in Italia, si è svolto quest’anno in modalità virtuale con l’obiettivo di aggiornare e promuovere la ricerca endocrinologica e il miglioramento continuo delle competenze professionali dei suoi soci. La forma congressuale virtuale, resa necessaria dalla pandemia di Covid-19, presenta dei limiti ma offre anche numerosi vantaggi: la possibilità di scegliere quando ascoltare – e riascoltare – le relazioni, “entrare” e “uscire” dalle varie sale e l’opportunità di fare domande all’oratore.

Il recente congresso dell’Associazione Medici Endocrinologi, focalizzato su tutte le tematiche utili ai professionisti sanitari, ne è stata la dimostrazione e conferma, con la presenza online di 850 partecipanti suddivisi in 3 sale contemporanee e la formulazione di più di 700 domande. Ne abbiamo parlato con Franco Grimaldi, Direttore della Struttura Complessa di Endocrinologia, Malattie del Metabolismo e Nutrizione Clinica dell’Azienda Sanitaria Universitaria Friuli Centrale, neoeletto Presidente per il biennio 2020/2022.

 

Presidente Grimaldi, quali sono stati i punti di forza del congresso, le principali tematiche trattate e gli obiettivi primari?

«Il congresso nazionale virtuale dell’Ame ha avuto un grande successo: hanno partecipato 850 soci, sono state fatte quasi 700 domande e toccati i temi principali per il promuovere la cultura e l’aggiornamento in endocrinologia. Il webinar permette una connessione continua anche senza la presenza fisica; se organizzato bene è uno strumento efficace. Lo dimostra il fatto che abbiamo registrato una grande partecipazione: dalle 9 del mattino alle 20 di sera c’erano 500 persone collegate in tre aule virtuali contemporanee. Semplicemente schiacciando un pulsante si poteva entrare uscire dalle sale a seconda dell’interesse per le relazioni proposte. Una formula innovativa che è piaciuta tantissimo e che sarà utilizzata anche nei prossimi mesi. Dal congresso è emersa l’importanza della collaborazione tra le varie società scientifiche; la situazione dell’emergenza per l’epidemia di Covid-19, che ha portato alla temporanea chiusura degli ambulatori di endocrinologia delle strutture ospedaliere e del territorio, ha evidenziato, ammesso che ce ne fosse bisogno, tutta la debolezza di questo sistema organizzativo, inducendo a ripensarlo ed a riproporlo in un modus operandi molto più coordinato. Urge una nuova interazione tra ospedale e territorio: l’attuale organizzazione necessita di un’implementazione soprattutto per gli utenti che non riescono ad effettuare le visite».

 

La pandemia ha messo in luce le varie criticità del SSN. Quali sono allora le nuove prospettive da seguire, soprattutto per l’area endocrinologica, per la riorganizzazione di una rete territoriale?

«Bisogna rafforzare la rete di specialisti di terzo livello nei centri di eccellenza e promuovere il collegamento tra lo specialista e il medico di medicina generale del territorio. Come? Grazie alle evoluzioni tecnologiche più recenti e le potenzialità sia della sanità digitale che della telemedicina. È fondamentale lo sviluppo di una sanità digitale e di una rete interconnessa che veda al centro il paziente, in un’ottica di connected care. Non bisogna dimenticarsi che la gente muore anche di altre patologie: la maggior parte della patologia endocrina e metabolica ha un andamento cronico e la cronicità ha bisogno di un follow up continuo».

 

Quali sono le nuove frontiere in endocrinologia?

«Lo sviluppo della sanità digitale che è puntata verso il paziente. La telemedicina avrà sicuramente un ampio spazio applicativo in un sistema sanitario più moderno. Ambulatorio virtuale, televisita e teleconsulto possono essere molto utili, ad esempio, nella gestione dei pazienti diabetici e delle donne in gravidanza che necessitano di 8-10 controlli dalla presa in carico».

 

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