Il Presidente Tortorella: «Oltre il 70% delle denunce contro sanitari vengono archiviate, intasando i tribunali. Tra turni massacranti e mancanza di protezioni, sono medici e sanitari le vittime di questa pandemia»
«E’ da poco iniziata la fase due e già osservo le avvisaglie di un fenomeno che avevo previsto durante il periodo di lockdown, la trasformazione dei medici da eroi a capri espiatori». commenta Massimo Tortorella, Presidente di Consulcesi, realtà legale di tutela dei medici, alla notizia di denunce e azioni legali contro le strutture ospedaliere e i sanitari per presunti danni ai cittadini e per accertare responsabilità mediche per i morti da coronavirus.
«Azioni inopportune – aggiunge Tortorella – innanzitutto perché hanno poco fondamento nella realtà, con l’unico scopo di far sprecare tempo ai cittadini e ai consumatori. La maggior parte delle cause intentate contro i professionisti sanitari si risolvono con un nulla di fatto. Pochi giorni fa, il procuratore aggiunto di Roma Nunzia D’Elia, ha dichiarato di registrare più di una denuncia al giorno per responsabilità medica ma di avere un tasso di archiviazione del ben 80%. E non solo sono inutili, queste azioni legali procurano danni: illudono i cittadini e intasano i tribunali, cosa che non possiamo permetterci in questo momento. Sono iniziative meschine dal punto di vista ideologico perché in questo momento i professionisti sanitari sono sottopressione e quindi invece che farli diventare da eroi a capro espiatorio, pensiamo a difenderli perché quando finirà questa situazione si troveranno stremati, a forte rischio di esaurimento e burn out e con risorse economiche azzerate, e a pagarne le conseguenze saremo tutti noi».
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