Una riunione tra Aran e confederazioni dà il via alla stagione del rinnovo dei contratti per il pubblico impiego. Completato l’atto di indirizzo per il comparto sanità del personale dei livelli, si attende l’apertura dei tavoli contrattuali per le singole categorie. La Dirigenza verrà convocata a metà settembre. Tra i temi, aumenti, detassazioni e mantenimento della massa salariale
È stata formalmente aperta la trattativa per il rinnovo dei contratti di lavoro del pubblico impiego tra cui quello dei medici. I nodi da sciogliere sono molti, a cominciare dagli aumenti, per arrivare a progressioni di carriera, contrattazioni aziendali, turni e molto altro ancora.
CONTRATTO: L’INCHIESTA DI SANITA’ INFORMAZIONE
ANAAO: AUMENTI, CARRIERA E “BANCA ORE” CONTRO TURNI MASSACRANTI
CIMO: SCATTI ECONOMICI PER I PIÙ BRAVI E STOP TURNI MASSACRANTI.
CGIL: AUMENTI OLTRE GLI 85 EURO, RIPOSO E ASSUNZIONI
TUTTI I NODI DA SCIOGLIERE: DAI PRECARI ALLE ASSICURAZIONI
A comunicare l’avvio della trattativa una nota della Cosmed (Confederazione sindacale della dirigenza del pubblico impiego, di cui fanno parte Anaao-Assomed, Aaroi-Emac, Fvm, Fedir Sanità, Anmi Assomed-Sivemp Fpm e Aiic), che ieri ha preso parte alla prima riunione con l’Aran, l’Agenzia per la Rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni, preposta alla contrattazione. I tavoli per le singole categorie verranno aperti secondo l’ordine di arrivo degli atti di indirizzo, oramai quasi completi. Secondo la Cosmed, la Dirigenza sanitaria verrà convocata verso la metà di settembre, auspicando che non ci siano discriminazioni tra comparto e Dirigenza sui tempi del rinnovo contrattuale.
Ai tavoli per le singole categorie se ne affiancherà uno dedicato alle confederazioni che affronterà, dal prossimo 28 agosto, le questioni politiche generali e attraverso il quale la Cosmed continuerà a far pressione sul governo affinché la prossima legge di bilancio preveda un adeguato finanziamento salariale non solo per il Comparto ma anche per la Dirigenza.
Come già dichiarato da diversi rappresentanti della categoria ai microfoni di Sanità Informazione, è sul tema dei salari che c’è maggiore preoccupazione: l’auspicio condiviso da tutti è che la prossima Legge di bilancio stanzi almeno i fondi necessari a dar seguito alle promesse fatte dal governo a Cgil Cisl e Uil lo scorso 30 novembre, promesse che prevedono un incremento salariale pari a una media di 85 euro mensili. La Cosmed aveva tuttavia apertamente contestato l’accordo, ritenuto appena sufficiente a compensare i risparmi che verranno generati dal calo degli organici del pubblico impiego.
Secondo la confederazione, andranno poi messi sul tavolo temi quali la detassazione e la decontribuzione del salario accessorio e del salario collegato alla produttività, previsto per i dipendenti privati e escluso per i dipendenti pubblici: se il Governo, scrive la Cosmed, ha intenzione di alleggerire ulteriormente il carico fiscale dei dipendenti privati, si renderà ancora più intollerabile la discriminazione dei dipendenti pubblici nei confronti dei loro colleghi che operano nel privato.
Inoltre, a detta della Cosmed, per la Dirigenza è irrinunciabile il mantenimento della massa salariale recuperando la RIA (Retribuzione Individuale di Anzianità) e le progressioni economiche dei cessati per alimentare i fondi aziendali, così come il mantenimento delle retribuzioni collegate agli scatti di carriera e alla valorizzazione del merito e del disagio lavorativo.
L’Aran, dal canto suo, non ha ancora dato nessun dettaglio sul prossimo tabellare unico della Dirigenza, che sarà fondamentale – si legge nella nota – per la ripartizione delle risorse del contratto.