Intervista al segretario generale Cosmed Giorgio Cavallero sul rinnovo contrattuale dei medici: «Speriamo che trattativa inizi presto, ma aspettiamo atto di indirizzo e Legge di bilancio. E senza fondi stanziati anche gli 85 euro saranno virtuali…»
E se il nuovo contratto non prevedesse aumenti salariali per la dirigenza medica e per chi ha fasce di reddito medio-alte? «Sarebbe inaccettabile – scandisce con forza ai nostri microfoni il segretario generale Cosmed Giorgio Cavallero -. Se fosse vero non siamo disposti nemmeno a parlare di aprire i tavoli negoziali; sarebbe contro tutte le regole della contrattazione e politicamente gravissimo».
Si torna a parlare di rinnovo dei contratti in sanità. Il 12 settembre l’Aran ha riunito i rappresentanti del comparto e, non appena si otterrà il via libera all’atto di indirizzo, si avvierà la trattativa anche per la dirigenza. Ma in questi giorni circola un‘ipotesi di azzeramento degli aumenti contrattuali dei dipendenti pubblici con più di 75mila euro di reddito: si tratta di un calcolo effettuato dal Messaggero sulla base di una dichiarazione del sottosegretario alla funzione pubblica Angelo Rughetti, cui il segretario della Confederazione ha chiesto un incontro dopo aver intimato al governo, in una nota stampa, di chiarire e smentire il tutto, e con sollecitudine: «Dica che è tutto un fraintendimento e che nulla di ciò è stato detto», è l’auspicio della Cosmed, a cui si uniscono in coro le principali sigle sindacali del settore. Al silenzio del governo e dei suoi rappresentanti, almeno fino ad oggi, Cavallero risponde sottolineando come, inoltre, l’atto di indirizzo generale emanato, che non può essere solo «grottesca finzione», non preveda alcun tetto per gli aumenti salariali. Se veramente si prevede un “contratto Robin Hood”, come già denominato dai sindacati del comparto sanità, «vuol dire che non c’è nulla da cui partire e bisogna ripartire da zero», continua il segretario.
D’altro canto, per quanto riguarda la dirigenza medica, è proprio da zero che bisogna iniziare: «A differenza del comparto sanità, che ha già iniziato la trattativa, non solo i tavoli per la dirigenza non sono ancora stati aperti, ma non è ancora stato nemmeno presentato l’atto di indirizzo specifico del comitato di settore all’Aran. Questo vuol dire che ancora mancano i presupposti per l’avvio della contrattazione», prosegue il segretario Cavallero. Si prevedono tempi decisamente più lunghi per la dirigenza, quindi, motivo di forte rammarico per la Cosmed: «È vero che tradizionalmente il tavolo del comparto viene convocato prima di quello della dirigenza, ma dopo 9 anni di chiusura contrattuale ci aspettavano tempi più solleciti e, anche se non proprio contemporanei con il comparto, almeno quasi».
Tuttavia il ritardo dell’atto di indirizzo e dell’apertura delle trattiva non sono gli unici problemi: «Anche quando si apriranno i negoziati, e a questo punto, vista la situazione, spero il più presto possibile, la trattativa sarà meramente virtuale», evidenzia Cavallero. «Questa contrattazione infatti è atipica e mai vista prima: di norma vengono prima adottate le Leggi di bilancio che dispongono le risorse e poi si aprono i tavoli contrattuali. Noi invece apriremo le contrattazioni sulla base di una promessa fatta dal governo a Cgil, Cisl e Uil di un aumento medio di 85 euro, stiamo quindi parlando di pochissimi soldi. Ma ancora non esiste nemmeno un Disegno di legge della Legge di bilancio, questo è lo stato dei fatti», l’amaro commento di Cavallero. «Prima di avere un contratto definitivo è ovviamente necessario che gli intenti e le promesse del governo si trasformino in atto e quindi la trattativa in ogni caso non potrà essere conclusa prima della definitiva approvazione della legge di bilancio», conclude il segretario.