Lavoro e Professioni 1 Luglio 2019 16:29

Contratto medici, CIMO-FESMED: «Ecco tre esempi concreti di illegittimità per spiegare la nostra posizione»

Passaggio di risorse dal fondo dei medici a quello di un’altra dirigenza, assunzione di medici non specialisti nei Pronto soccorso e sospensione della libera professione di alcuni medici. Sono i «tre esempi concreti di illegittimità in Regioni diverse» individuati dalla Federazione CIMO-FESMED, che «aiutano a testimoniare i motivi per cui le delegazioni della Federazione trattanti […]

Contratto medici, CIMO-FESMED: «Ecco tre esempi concreti di illegittimità per spiegare la nostra posizione»

Passaggio di risorse dal fondo dei medici a quello di un’altra dirigenza, assunzione di medici non specialisti nei Pronto soccorso e sospensione della libera professione di alcuni medici. Sono i «tre esempi concreti di illegittimità in Regioni diverse» individuati dalla Federazione CIMO-FESMED, che «aiutano a testimoniare i motivi per cui le delegazioni della Federazione trattanti in ARAN hanno assunto un ruolo di vigilanza e forte contrasto verso chi propone un contratto che sottende ad un ulteriore peggioramento dei diritti dei medici che lavorano nel SSN».

«È di questi giorni infatti la notizia – scrive in una nota CIMO-FESMED, entrando nel dettaglio – che nell’AUSL di Bologna il direttore generale, con apposita delibera, ha travasato risorse dal fondo dei medici a quello di altra dirigenza per la soppressione di strutture a conduzione medica. Un atto che anticipa l’onda lunga che arriva a Roma, sul tavolo della trattativa con ARAN e Regioni per il rinnovo del CCNL dei medici, per tentare di far confluire i fondi della dirigenza medica, veterinaria, sanitaria non medica e delle professioni sanitarie in un unico fondo proprio per permettere ai Direttori Generali di fare ciò che vogliono in dispregio delle finalità assistenziali, secondo una visione politica di alcuni ambienti che vuole svilire il lavoro del medico provocando un danno economico e professionale».

«In altre regioni – prosegue -, i vertici regionali (dato il fallimento della programmazione sanitaria degli ultimi anni) arrivano ad assumere medici senza specializzazione nei Pronto Soccorso a dispetto di qualsiasi norma legislativa. Un comportamento che non riguarda i rapporti tra professioni diverse (medici, infermieri, altro) ma, nell’ambito della stessa professione, tra chi è in possesso dei requisiti previsti dalla Legge e chi è “catapultato”, senza la necessaria preparazione, in contesti complessi e rischiosi per se stesso e per i pazienti, laddove non sarà certo un breve corso di addestramento e di tutoraggio a garantire la sicurezza delle cure».

LEGGI ANCHE: «LAVORO IN PRONTO SOCCORSO MA NON SONO PREPARATA», LA STORIA DEL MEDICO A GETTONE CHE SCUOTE LA SANITA’

«Nell’azienda ospedaliera di Potenza, il direttore generale ha deciso di sospendere ad alcuni medici l’attività in libera professione per ridurre i tempi di attesa, mentre sarebbe bastato un semplice recall delle prestazioni ambulatoriali. Un atto “politico” voluto anche se l’attività libero professionale è del tutto residuale rispetto a quella di ambulatorio e i tempi di attesa dipendono dalla generale carenza di medici specialisti; e, guarda il caso, non risulta una programmazione budgettaria per tale scopo e la libera professione continua ad essere sospesa nonostante il rientro nei parametri ministeriali di alcune attività», aggiunge la Federazione.

«Anche uno solo degli esempi citati è sufficiente per spiegare la posizione di CIMO contro il fondo unico di tutta la dirigenza, medica e non, già con forza esplicitata al tavolo delle trattative – spiega Guido Quici, presidente della Federazione CIMO-FESMED -. In un momento così difficile, in cui la carenza di medici sta mettendo in ginocchio la sanità italiana, si continua scientemente a forzare le norme e a modificare strutture sanitarie a conduzione medica con strutture a conduzione gestionale non medica, con l’aggravante di utilizzare illegittimamente, contro norme contrattuali e pareri ARAN, i fondi dei medici a beneficio di altre figure professionali».

LEGGI ANCHE: CONTRATTO MEDICI, QUICI (CIMO-FESMED): «PROPOSTE ARAN INACCETTABILI, RIMANDIAMO LA PARTE NORMATIVA»

«È un pericoloso fiume carsico di pratiche che sfruttano alcune vaghezze normative già esistenti nell’attuale contratto – prosegue -, e che alcuni vorrebbero ancora più vaghe o peggiorative per i diritti dei medici, come nel caso del fondo unico. CIMO-FESMED continuerà a denunciare questa strategia al servizio di interessi economici e politici non sanitari e ad opporsi a maquillage di dubbia interpretazione sul nuovo contratto. Il nostro no ha sempre avuto ragioni profonde e ben motivate, con una veduta lunga sul futuro della sanità».

La Federazione CIMO-FESMED chiede intanto, in riferimento ai tre casi indicati, l’immediata sospensione in autotutela delle delibere n. 92 del 13.03.2019 della AUSL di Bologna, n. 570/19 della Giunta Regionale Toscana e n. 599 del 6.6.19 dell’AO San Carlo di Potenza.

Articoli correlati
«Diritto alle cure a rischio senza personale», le richieste dei medici in piazza a Roma. E Schillaci convoca i sindacati
A Roma significativa adesione per la manifestazione dell’intersindacale medica convocata per denunciare le sempre più difficili condizioni di lavoro dei camici bianchi stretti tra turni massacranti e stipendi tra i più bassi d’Europa. Ben 8mila camici bianchi hanno lasciato il SSN tra il 2019 e il 2021
Oltre il 37% dei medici è pronto a lasciare il SSN per lavorare a gettone
Circa 4 medici su 10 sono pronti a lasciare il posto fisso in ospedale per lavorare come gettonisti. È il risultato emerso da un sondaggio flash proposto dalla Federazione CIMO-FESMED ad un campione di 1000 medici. Si rischia di dover celebrare presto il funerale del nostro Servizio sanitario nazionale
di Redazione
Dopo i medici cubani, la Calabria apre agli specializzandi. Viola (Federspecializzandi): «Servono cambiamenti strutturali»
Per contrastare la grave carenza di medici, la Regione Calabria ha pubblicato un avviso per reclutare specializzandi da tutta italia. Federspecializzandi: «Positivo, ma per specializzandi non è una scelta facile»
Elezioni, CIMO-FESMED: «No a slogan o promesse irrealizzabili. Proposte concrete per salvare SSN»
«Le domande sono numerose, e le risposte di certo non semplici – commenta Guido Quici, Presidente CIMO-FESMED-. Ma ci auguriamo che trovino spazio nei programmi elettorali di tutti gli attori in campo, in attesa del dibattito pubblico organizzato dall’intersindacale della dirigenza medica e sanitaria in programma per il prossimo 14 settembre»
Medici contro l’ipotesi di usare gli infermieri come «supplenti» degli mmg
La Fnomceo e la Cimo-Fesmed rispondono all'assessore della Lombardia Letizia Moratti, secondo la quale gli infermieri potrebbe sostituire e contribuire alla carenza di medici di famiglia
di Redazione
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Percorso Regolatorio farmaci Aifa: i pazienti devono partecipare ai processi decisionali. Presentato il progetto InPags

Attraverso il progetto InPags, coordinato da Rarelab, discussi 5 dei possibili punti da sviluppare per definire criteri e modalità. Obiettivo colmare il gap tra Italia e altri Paesi europei in ...
Advocacy e Associazioni

Disability Card: “Una nuova frontiera europea per i diritti delle persone con disabilità”. A che punto siamo

La Disability Card e l'European Parking Card sono strumenti che mirano a facilitare l'accesso ai servizi e a uniformare i diritti in tutta Europa. L'intervista all'avvocato Giovanni Paolo Sperti, seg...
Sanità

I migliori ospedali d’Italia? Sul podio Careggi, l’Aou Marche e l’Humanitas di Rozzano

A fotografare le performance di 1.363 ospedali pubblici e privati nel 2023 è il Programma nazionale sititi di Agenas. Il nuovo report mostra un aumento dei  ricoveri programmati e diu...