INTERVISTA VIDEO | «Oltre 200 euro di aumento mensile, niente guardie per gli over 62, un nuovo percorso che premia il merito». Sono tanti i motivi di soddisfazione per il Segretario del sindacato Carlo Palermo
Si è concluso con un brindisi e con Carlo Palermo lanciato in aria dai colleghi, il pranzo che ha interrotto l’esecutivo nazionale dell’Anaao Assomed all’indomani della firma del contratto di medici e dirigenti sanitari. Palpabile la soddisfazione nell’aria, dopo un blocco di dieci anni e un confronto tortuoso per 15 mesi con l’Aran. «È il massimo che potevamo ottenere nelle condizioni attuali – spiega Palermo, segretario nazionale del sindacato -. È un contratto che non registra alcun arretramento normativo ma significativi passi in avanti, che pur non essendo un risarcimento di quanto perso negli anni di blocco, rimette in moto la dinamica retributiva. Che, pur essendo figlio dei tempi in cui lo spazio dei diritti è occupato da quello dei numeri ed il tempo lavoro dei medici è assunto a risorsa elastica all’infinito, da pagare al massimo ribasso, ha il grande pregio di restituire cittadinanza ad una parola espulsa dal lessico della politica, colmando un vuoto in cui aziende e regioni hanno usato mano libera nella gestione delle risorse umane, pretendendosi svincolate da norme e financo da leggi».
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Per l’Anaao-Assomed, i vantaggi sono molteplici: «Per i giovani, che riempiono la casella zero del salario di posizione e ricostruiscono carriere frammentate; per chi è prossimo alla pensione, per innegabili vantaggi previdenziali e di TFS; per chi attendeva un sistema dinamico di carriera per legare i meriti professionali a riconoscimenti economici, finora propri solo degli incarichi gestionali; per il lavoro disagiato, con prime e significative differenziazioni nei lavori dei medici ed esenzioni al raggiungimento di un limite di età; per le donne, che vedono crescere la percentuale ammessa al part time e possono sperare di non perdere il salario di risultato per le assenze legate alla gravidanza. Certo, non basta a rispondere a tutte le attuali criticità del lavoro dipendente, messe in evidenza dalla carenza di specialisti, ma non è poco, considerati i limiti economici dati dal Governo e l’atteggiamento da piccoli padroni delle ferriere delle Regioni. Ed è significativo che abbia tenuto una sostanziale unità delle sigle sindacali, ognuna delle quali ha potuto riconoscere nell’intesa parti delle proprie proposte».
«Avremmo preferito eliminare deroghe dalle norme sul riposo dopo la reperibilità – aggiunge Palermo – ma abbiamo ottenuto una norma di sicurezza per i pazienti: i medici che hanno la reperibilità notturna, non possono lavorare nel turno del mattino successivo».
«Ora occorre completare il lavoro a livello della contrattazione aziendale – prosegue il sindacato -, cui tocca esercitare un ruolo da protagonista, e non da spettatore passivo, nelle scelte attuative. Ma anche pensare al prossimo rinnovo che è già alle porte, preparando per tempo piattaforme unitarie ed innovative e ripensando a modalità di contrattazione appropriate per professionisti del Ssn, al di fuori di vetuste logiche aziendalistiche e schizofrenici divari di competenze tra ministeri e regioni, che qui esprimono il peggio delle autonomie di ognuno».
«I contratti peggiori sono quelli non applicati – conclude -, perciò l’Anaao è impegnata ad evitare un tale destino a quello appena nato, al riparo da interpretazioni fantasiose ed interessate, per rendere attuali le molte novità di un contratto di ri-partenza».