Un gruppo di infermieri risultati idonei ha lanciato una petizione e scritto una lettera al governatore Zingaretti per sollecitare lo scorrimento della graduatoria regionale dell’ospedale S. Andrea di Roma
Un appello che è diventato una petizione: in tre giorni ha raccolto quasi mille firme. Gli infermieri che hanno conseguito l’idoneità nell’ultima graduatoria nel concorso regionale Sant’Andrea, bandito dalla Regione Lazio, chiedono lo scorrimento della stessa e l’assunzione.
«La conclusione della procedura selettiva – si legge nella lettera inviata alla Regione Lazio – ha portato alla formazione di una graduatoria di circa 7400 infermieri. Di questi, solo 1486 sono stati chiamati a prendere servizio a tempo indeterminato presso le varie aziende sanitarie. Il restante, circa 6000 infermieri idonei, sono ancora in attesa di chiamata».
LEGGI ANCHE: CORONAVIRUS, NURSING UP: «OLTRE 10MILA FIRME SULLA PETIZIONE ONLINE PER AIUTARE GLI INFERMIERI IN TRINCEA»
«Un considerevole numero è stato contattato per fare fronte all’emergenza Covid-19 con la proposta di un contratto a tempo determinato. Le modalità di tali chiamate sono state del tutto particolari, 24h per dare risposta e disponibilità a prendere servizio in cinque giorni e nessuna disponibilità all’aiuto per un alloggio, come invece è successo in altre regioni».
«È bene ricordare che il concorso era regionale e aperto a tutti e che molti colleghi erano e sono fuori dalla regione Lazio, pertanto impossibilitati (in alcuni casi dalle limitazioni dettate dall’emergenza quali malattia, quarantena forzata ecc.) a prendere servizio. Di conseguenza “scavalcati” da infermieri in posizione inferiore. Non si vorrebbe assistere ad una situazione per la quale, terminata l’emergenza, le posizioni ufficiali della graduatoria venissero trascurate con un “ormai è andata così” e si procedesse con la stabilizzazione di coloro che hanno potuto accettare a discapito degli aventi diritto».
LEGGI ANCHE: FNOPI LANCIA PROGETTO #NOICONGLIINFERMIERI: RACCOLTA FONDI PER I PROFESSIONISTI IN PRIMA LINEA NELL’EMERGENZA
«Con questo – prosegue la lettera – non vogliamo remare contro il principio per il quale il precariato vada contrastato, ma sostenere piuttosto l’idea che non debba proprio essere creato, non per poi uscirne fuori calpestando i diritti di chi, un posto, l’ha sudato e guadagnato».
«Vogliamo che la graduatoria, le posizioni della stessa e la legge siano rispettati, almeno all’interno della gestione di un concorso pubblico, che deve svolgersi nell’ottica del rispetto del lavoro e dell’essere umano, cercando di operare per questo e non per la costruzione di decisioni articolate in base a cavilli burocratici di comodo grazie ai quali scavalcare le persone. Chiediamo pertanto di voler sostenere la nostra istanza a far sì che si realizzi lo scorrimento della graduatoria e che si assegnino i posti di lavoro in base alle posizioni dei candidati, sia ora che in futuro, alla fine di questa emergenza.
«Occorre precisare – continua – che al pari di altre graduatorie anche questa ha validità triennale a partire dalla data di pubblicazione della stessa e che, alla luce degli immani vuoti, si vorrebbe evitare di giungere, al termine del triennio, a chiedere un prolungamento della validità della stessa visto che la Regione Lazio è una Regione in Piano di Rientro dovuto all’uscita recente dal commissariamento. No ad agenzie interinali, cooperative o contratti precari di 12 mesi per tenere calme le acque. No a professionisti usa e getta» concludono.
ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER DI SANITÀ INFORMAZIONE PER RIMANERE SEMPRE AGGIORNATO