Lavoro e Professioni 28 Maggio 2020 15:45

Covid-19, il Codacons lancia un questionario per accertare le responsabilità dei decessi: medici nel mirino?

«Il parente dopo quanto tempo dall’arrivo in ospedale è stato visitato al triage? Poi è stato ricoverato in reparto? È stato sottoposto al tampone o ad accertamenti diagnostici quali rx torace e saturimetro?». Queste alcune domande rivolte ai cittadini

Covid-19, il Codacons lancia un questionario per accertare le responsabilità dei decessi: medici nel mirino?

Un questionario volto ad «acclarare la responsabilità dei decessi per omesso o tardivo ricovero e cura» di pazienti con Covid-19. È quello che da due giorni è possibile scaricare dal sito del Codacons ed inviare alla Procura della Repubblica competente per territorio se si ritiene di «essere stato danneggiato dal coronavirus a causa della negligente gestione della pandemia e della mancata attuazione del Piano Pandemico Nazionale esistente sin dall’anno 2006».

È iniziata la ricerca dei responsabili, insomma. A che livello della gerarchia del mondo sanitario, non è chiaro. Nella presentazione del questionario sul sito internet dell’associazione a difesa dei consumatori si elencano infatti le attività previste dal Piano Pandemico che lo Stato italiano avrebbe dovuto mettere in campo per prepararsi ad affrontare l’emergenza (dall’approvvigionamento dei dispositivi di protezione individuale per il personale sanitario al censimento delle disponibilità di posti letto in isolamento); poi si evidenzia che «dal 30 gennaio 2020 (giorno in cui l’OMS dichiara l’emergenza di sanità pubblica di rilevanza internazionale, ndr) si è agito in concreto unicamente in data 9 marzo 2020 (giorno in cui il Governo ha adottato il lockdown in tutto il territorio nazionale, ndr)».

L’associazione mette allora in guardia: «Per la mancata corretta gestione dell’emergenza sanitaria, il Codacons ha presentato un esposto alle 104 procure italiane» chiedendo alle Autorità Giudiziarie «di predisporre tutti i controlli necessari ad accertare eventuali responsabilità e fattispecie di condotte penalmente rilevanti e, in caso affermativo, di verificare l’autore e/o gli autori delle negligenti azioni per, conseguentemente, esperire nei loro confronti l’azione penale per tutti quei reati che riterranno ravvisabili».

LEGGI ANCHE: COVID-19 E RESPONSABILITÀ MEDICA, D’ELIA (PROCURA ROMA): «MI CHIEDO SE LEGGE GELLI SIA ADEGUATA ALL’EMERGENZA»

«Le Autorità competenti – prosegue l’associazione – potrebbero, nel caso, essere chiamate a rispondere ai sensi dell’art. 40 comma 2 c.p. a titolo di responsabilità omissiva per i reati di epidemia colposa (ex combinato disposto degli artt. 438 e 452 c.p.), strage, omicidio colposo plurimo e omissione di soccorso».

E poi si apre il questionario, «relativo alla assistenza sanitaria ricevuta per l’emergenza Coronavirus (Covid-19) per il proprio parente deceduto». Le domande poste ai cittadini («standard ed esemplificative», si legge nell’intestazione, che precisa che «ciò che rileva è esporre alla Procura gli accadimenti dei fatti per consentire la valutazione della sussistenza di eventuali reati») sembrano allora non riguardare l’eventuale impreparazione dello Stato, ma valutare l’operato della singola struttura e del singolo professionista sanitario.

Dopo quanto tempo ha ricevuto risposta adeguata dal numero verde regionale, dal numero di pubblica utilità 1500, dal 112 o dal 118? L’autoambulanza si è rifiutata di trasportare il parente perché aveva sintomi di febbre e/o tosse? Il parente dopo quanto tempo dall’arrivo in ospedale è stato visitato al triage? Poi è stato ricoverato in reparto? È stato sottoposto al tampone o ad accertamenti diagnostici quali rx torace e saturimetro? È stato dimesso con persistente tosse e/o febbre? E dopo quanto tempo dalle eventuali dimissioni è avvenuto il decesso?

Queste alcune delle domande presenti nel modulo, che può essere inviato al Codacons «anche al fine di contribuire all’analisi dei fatti per scopi statistici». Domande che, com’è ovvio che sia, non vanno ad indagare i presunti ritardi statali o le negligenze del Governo nella gestione della pandemia, quanto le eventuali responsabilità del singolo operatore. È partita la nuova caccia all’errore medico? D’altro canto, ci vuole ben poco per saltare da “eroe” a “errore”.

 

Articoli correlati
Danni da vaccinazione anti-Covid, novità in materia di indennizzo
La vaccinazione è un trattamento sanitario (art. 32 Cost.) che, secondo la Corte Costituzionale, ha una duplice finalità: “individuale” in quanto mira a proteggere la persona che si sottopone alla vaccinazione e “collettiva” poiché mira a proteggere gli altri dal rischio di diffusione del contagio
Sulla responsabilità penale del pediatra
Una recente sentenza si è espressa sulla responsabilità penale del pediatra: non trattenere il minore per accertamenti è omicidio colposo
di Riccardo Cantini, intermediario assicurativo (Iscrizione RUI di IVASS: E000570258)
La responsabilità del medico specialista
Ci occupiamo di un caso di responsabilità del medico specialista. Per la Cassazione questi non può considerarsi un mero esecutore
di Riccardo Cantini, intermediario assicurativo (Iscrizione RUI di IVASS: E000570258)
Violazione del segreto professionale del medico
Violazione del segreto professionale del medico. Cosa si rischia e come viene gestito dalle coperture assicurative di RC professionale
di Riccardo Cantini, intermediario assicurativo (Iscrizione RUI di IVASS: E000570258)
Formazione ECM, Magi (OMCeO Roma): «Azioni disciplinari per chi non è in regola»
Falcinelli (OMCeO Ravenna): «Compito degli Ordini stimolare gli iscritti e verificare crediti». Lazzari (Cnop): «Aggiornamento continuo essenziale»
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Prevenzione

Influenza, Lopalco (epidemiologo): “Picco atteso tra la fine di dicembre e l’inizio del nuovo anno. Vaccinarsi subito”

L'epidemiologo a Sanità Informazione: "Vaccinarsi contro influenza e Covid-19 nella stessa seduta: non ci sono controindicazioni, solo vantaggi"
Advocacy e Associazioni

Percorso Regolatorio farmaci Aifa: i pazienti devono partecipare ai processi decisionali. Presentato il progetto InPags

Attraverso il progetto InPags, coordinato da Rarelab, discussi 5 dei possibili punti da sviluppare per definire criteri e modalità. Obiettivo colmare il gap tra Italia e altri Paesi europei in ...
Advocacy e Associazioni

Disability Card: “Una nuova frontiera europea per i diritti delle persone con disabilità”. A che punto siamo

La Disability Card e l'European Parking Card sono strumenti che mirano a facilitare l'accesso ai servizi e a uniformare i diritti in tutta Europa. L'intervista all'avvocato Giovanni Paolo Sperti, seg...