Il segretario del sindacato: «L’epidemia è ora, i soldi del Recovery Fund arriverebbero troppo tardi. Intanto prendiamo i 36 miliardi del Mes»
«I posti nelle terapie intensive e sub-intensive non operano da soli. Senza medici e infermieri è impossibile garantirne piena funzionalità e sicurezza. Ma a fronte di un aumento dei letti in questi reparti, le risorse di personale sono pressoché invariate rispetto all’era pre-Covid. Si registravano 9mila vuoti nelle dotazioni organiche, non colmati dalle assunzioni effettuate. Questo significa che il carico di lavoro per il personale ospedaliero in servizio aumenterà in modo preoccupante».
Carlo Palermo, segretario del sindacato Anaao Assomed, illustra così la situazione negli ospedali italiani alle prese con la seconda ondata di Covid-19, e chiede quindi nuove risorse per i dirigenti sanitari e «un CCNL 2019-2021 che non sia ordinaria amministrazione, a partire dall’entità degli investimenti necessari per il lavoro, da aprire al più presto e da chiudere nel più breve tempo possibile».
«Il governo ha previsto l’assunzione di 6mila medici, ma si tratta, per la maggior parte dei casi, di contratti precari – continua Palermo -. Ma in sanità non si può fare cura e crescita professionale con un rapporto precario».
«E adesso – aggiunge Palermo – si apre finalmente la prospettiva di una riforma del Sistema sanitario nazionale al di fuori della stagione dei tagli, con la possibilità di investimenti importanti per sanare tutte le debolezze che il virus ha messo in evidenza e per affrontare tutte le criticità che si è portato dietro, a cominciare dall’epidemia sommersa di tutti quei pazienti “ordinari” che aspettano risposte alle loro esigenze».
Investimenti da effettuare sfruttando i fondi europei: «Prima di pensare al Recovery Fund, che potrebbe arrivare nella seconda metà del 2021, prendiamo i 36 miliardi di euro del Mes che sono prontamente disponibili. L’epidemia è ora, il pericolo rischia di salire progressivamente e diventare incontrollabile. E abbiamo bisogno di aumentare il numero dei tamponi, di acquistare reagenti, di assumere personale a tempo determinato (perché parliamo di fondi una tantum, non strutturali) per poter allargare la possibilità di intervento, di testing e tracing. Combattendo l’epidemia sul territorio, che è quello che dobbiamo fare in questa fase», conclude il segretario Anaao.
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