Sternativo (Fials Milano): «Solo quando il datore di lavoro è impossibilitato all’assegnazione dell’operatore non vaccinato a mansioni diverse è tenuto a dare avvio al periodo di sospensione»
«Nelle ultime ore sono arrivate le prime sospensioni del personale sanitario che in Lombardia ha rifiutato la vaccinazione anti-Covid. A Milano tutte le aziende sono coinvolte e in alcuni reparti l’impatto dell’assenza di questo personale ad oggi sembra difficile da compensare». A annunciare l’arrivo a destinazione – atteso proprio in questi giorni – dei primi stop ai sanitari non vaccinati, è il segretario di Fials Milano Area Metropolitana Mimma Sternativo, che lancia anche l’allarme su due rischi che si profilano ora: il primo è che alcune strutture (perdendo sanitari, per effetto delle sospensioni) si trovino con reparti in parte scoperti, l’altro riguarda i diritti dei lavoratori.
Su quest’ultimo punto Sternativo spiega che il datore di lavoro, «solo quando è impossibilitato all’assegnazione» dell’operatore non vaccinato «a mansioni diverse, è tenuto a dare avvio al periodo di sospensione». Sternativo richiama il contenuto del Dl 44/2021, che al comma 8 recita: «Ricevuta la comunicazione di cui al comma 6, il datore di lavoro adibisce il lavoratore, ove possibile, a mansioni, anche inferiori, diverse da quelle indicate al comma 6, con il trattamento corrispondente alle mansioni esercitate, e che, comunque, non implicano rischi di diffusione del contagio». E aggiunge: «Questa procedura non ci risulta che sia stata rispettata». Per la rappresentante sindacale, «l’importanza della campagna vaccinale non può confliggere con il riconoscimento dei diritti dei lavoratori».
Un ultimo aspetto riguarda i ‘vuoti’ che si rischia di creare in alcuni reparti: «Non ultimo – dice Sternativo – non esiste traccia di progettualità né di organizzazione rispetto alla sostituzione del personale sospeso. Noi di Fials siamo come sempre disponibili ad aiutare, specie durante una pandemia e in quella che è ancora un’emergenza in corso. Non siamo disponibili però a lasciare soli i lavoratori, e non lo saremo mai».
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