Il relatore della Legge 24/2017 sulla responsabilità professionale: «Decreti attuativi nella fase finale di approvazione»
Fino a qualche mese fa gli operatori sanitari si sentivano definire eroi. Ora ricevono denunce per presunti episodi di malpractice. La pandemia da Covid-19 ha trovato impreparati i servizi sanitari di tutto il mondo e, almeno in Italia, capita che la colpa di un contagio venga data al professionista che si è ritrovato a combattere una guerra con le armi spuntate. Ma la Legge 24/2017 (la cosiddetta Legge Gelli-Bianco) tutela questi professionisti? Lo abbiamo chiesto proprio a Federico Gelli, Presidente della Fondazione Italia in Salute.
Presidente Gelli, a causa del Covid tanti medici rischiano di essere denunciati, e in molti casi lo sono già stati. La Legge che porta il suo nome come tutela questi professionisti?
«Purtroppo, dopo il periodo in cui venivano chiamati eroi, siamo passati alla fase in cui gli operatori sanitari vengono chiamati in causa per responsabilità civile e penale. Questa situazione crea nuovamente allarmismo e preoccupazione, soprattutto nel caso di un’eventuale ripresa della pandemia. La Legge Gelli inserisce dei criteri, dei paletti di tutela e di garanzia sia sui profili civili che penali. Avevamo però fatto anche la proposta, come Fondazione Italia in Salute, di inserire un emendamento nel testo della legge che permettesse, nel periodo della pandemia, di poter incrementare i livelli di tutela. Ad oggi, però, non è ancora stato approvato. Confidiamo nella possibilità che la legge diventi pienamente operativa con l’approvazione degli ultimi decreti attuativi (che, ci dicono, dovrebbero essere nella fase finale di approvazione). Invito però di nuovo le forze politiche e il Parlamento a prendere in considerazione la possibilità di cui parlavo, che potrebbe essere un elemento importante di garanzia e di tutela per tutti gli operatori del nostro Ssn».
In attesa che il Parlamento si muova, qui alla Luiss viene presentato un corso importante…
«Si presenta un master di II livello nella gestione del rischio in sanità. La cosa interessante che oggi presentiamo è il modello italiano per la gestione del rischio. All’interno di questo modello, elaborato e prodotto dal mondo della ricerca scientifica della Luiss, presentiamo un manuale per la gestione delle maxi emergenze in sanità che ci permetterà di gestire non solo la pandemia Covid ma anche tutte le gravi situazioni (come esondazioni o terremoti) che purtroppo il nostro Paese è abituato, anche nella storia recente, ad affrontare. Lo si fa in maniera sistematica, preventiva e soprattutto con uno strumento che può essere un punto di riferimento utile per tutti gli operatori e per tutti gli addetti ai lavori della protezione civile e della sanità italiana».
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