Fimmg Es lancia la propria proposta per rivedere le modalità di accesso al Sistema di Emergenza Sanitaria Territoriale
Cosa fare per risolvere la carenza di personale medico? Secondo Fimmg – Emergenza sanitaria bisogna strutturare un percorso formativo, professionale e contrattuale che richiami forze nuove nel complesso ma stimolante mondo dell’Emergenza Territoriale/118.
«L’Emergenza Territoriale – si può leggere in una nota – è considerata un LEA organizzato in Ambito Distrettuale (DPCM 12 gennaio 2017 GU n65 del 18 marzio 2017). Occorre quindi distinguere l’emergenza Territoriale, considerata attività prettamente distrettuale, differente cioè dall’attività ospedaliera. Un approccio ideologico, teorico, senza alcuna chiarezza circa la commistione di ruoli tra i vari professionisti che operano nel SET che ha larghi margini di incertezza circa l’effettiva efficacia e sostenibilità, destabilizzerebbe ancora di più un sistema già in enorme sofferenza».
Il settore sta vivendo una stagione di grave sofferenza per carenza di personale medico. A fronte di circa 1000 medici Dipendenti e di circa 3000 medici Convenzionati che operano sul Territorio (oltre il 50% con un’età media di circa 60 anni), per la copertura ottimale del servizio, ed assicurare i LEA a tutta la popolazione italiana, mancherebbero all’appello ad horas circa 2000 medici.
A tal proposito il Segretario Generale Fimmg Silvestro Scotti dichiara: «Il Sistema di Emergenza Sanitaria Territoriale rappresenta un tassello importantissimo dei servizi territoriali offerti ai cittadini, un servizio di prossimità imprescindibile dalla riorganizzazione in atto nel territorio. Non immaginare percorsi di soluzione come quello prospettato dal Settore dell’Emergenza Territoriale FIMMG sarebbe una colpevole leggerezza istituzionale».
«Per rispettare i LEA, e per assicurare il miglior servizio possibile ai Cittadini – dichiara Francesco Marino Segretario Nazionale Fimmg Es – occorre un Mezzo di Soccorso Avanzato (MSA) con Medico di Emergenza Sanitaria Territoriale, Infermiere adeguatamente formato all’Emergenza Territoriale e Autista Soccorritore».
«L’evoluzione professionale – dichiara ancora Marino – per i Medici Convenzionati deve prevedere la possibilità di accedere, in sovrannumero previa selezione, e senza borsa di studio al Corso di Formazione Specifico in Medicina Generale, o alla formazione Specialistica in Medicina di Emergenza-Urgenza». I medici che operano sul territorio sono circa 4000, di cui i tre quarti sono Medici Convenzionati.
«Come rappresentati di Categoria, quali Stake holder più rappresentativi dei Medici in servizio, pretendiamo di essere coinvolti nei percorsi decisionali che porteranno alla ristrutturazione ed al governo del Sistema di Emergenza Sanitaria Territoriale», conclude Marino.
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