«Anche sul web si esercita la democrazia. È auspicabile una partecipazione ampia alla petizione perché in questo momento la proposta di transazione merita davvero il massimo sostegno da parte degli italiani»
Una vicenda che va avanti da troppo tempo, quella degli ex specializzandi non pagati durante gli anni di scuola post-laurea. Una spaccatura tra camici bianchi e Stato che si tenta di risanare da anni. Di recente, al Senato è stata presentata una proposta di transazione tra le parti. In aggiunta, su Change.org è partita una petizione attraverso la quale anche i comuni cittadini che hanno a cuore il rispetto dei diritti di tutti possono prendere posizione a favore di un accordo. Ne abbiamo parlato con il Prof. Avv. Francesco Paolo Tronca, già Prefetto di Milano.
Professor Tronca, parliamo del problema relativo agli ex specializzandi. In Senato sono stati presentati due Disegni di legge volti a risolvere la questione una volta per tutte attraverso una transazione. Cosa ne pensa? Può essere la soluzione giusta per risolvere questo conflitto tra i medici e lo Stato?
«È un problema che va avanti da troppo tempo. Parliamo di 20 anni e più. Un arco di tempo in cui peraltro sono intervenute alcune importanti sentenze comunitarie. È un argomento estremamente delicato e per risolverlo sono stati presentati in Senato due Ddl che toccano alcuni punti fondamentali: il primo riguarda tutti i medici iscritti ad una scuola di specializzazione dal 1978 al 1993 e che non prendevano alcuna retribuzione; il secondo riguarda i camici bianchi iscritti alla specialità tra il 1993 e il 2006, che hanno invece ricevuto una retribuzione non adeguata. Ben vengano dunque questi due atti di iniziativa parlamentare. Ben vengano perché speriamo che si arrivi ad un momento di sblocco di una situazione che, francamente, comincia ad essere un po’ paradossale. E poi, questi Ddl, che naturalmente potranno essere ulteriormente arricchiti dal confronto parlamentare, potranno anche portare ad un confronto con il Governo affinché si addivenga ad un punto di equilibrio che consenta di arrivare ad una soluzione definitiva di una vicenda che, ripeto, storicamente è troppo pesante».
Di recente è stata presentata una petizione su Change.org volta a convincere anche i comuni cittadini a mobilitarsi per dare una ulteriore accelerata alla risoluzione del problema tra Stato ed ex specializzandi. Cosa pensa, può essere lo strumento giusto?
«È un’iniziativa assolutamente valida e meritevole della massima attenzione e partecipazione. Si tratta di una petizione online promossa da Consulcesi che da anni sostiene la classe medica e quindi è specializzata proprio nel dirimere le criticità maggiori che i camici bianchi incontrano sul loro cammino di sempre maggior valorizzazione della professione. Ben vengano iniziative di questo tipo e la possibilità di utilizzare il web per manifestare la propria volontà. Anche questa è democrazia».
Allora facciamo un invito a tutti i cittadini a firmare a questa petizione…
«È auspicabile che ci sia una partecipazione ampia perché in questo momento la possibilità di un accordo transattivo merita davvero il massimo sostegno da parte degli italiani che chiedono da mesi, ad alta voce, risposte sanitarie che fino ad ora sono state date ma che sicuramente possono essere ulteriormente migliorate e perfezionate. In ogni caso, le risposte devono presupporre un’attenzione da parte dello Stato e di tutto il Paese nei confronti di questi eroi in camice che ci hanno accompagnato in questi mesi difficili. Per questo dico grazie a tutti i medici».
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