Il segretario Nazionale di Anaao Assomed parla in occasione della IV Conferenza Nazionale Donne Anaao
Nelle corsie e nei reparti ospedalieri oggi la maggioranza della forza lavoro è donna. Ma l’organizzazione del lavoro in sanità rimane ancora lontana dalle necessità del suo capitale umano, come ribadisce la survey realizzata dalle dirigenti mediche e sanitarie iscritte ad Anaao che la boccia senza appello, insieme con la linea dell’attuale management. Che, in condizioni di diffusa sofferenza sul lavoro, per carenza di personale e aumento dei ritmi e dei turni, parla di efficienza e ottimizzazione senza essere in grado di trovare soluzioni diverse da quella di ridurre i medici a fattore produttivo, il cui costo è da tagliare prima e più degli altri.
La IV Conferenza nazionale delle donne Anaao chiede di «portare la sanità al centro della politica, realizzando quell’inversione di rotta promessa all’inizio della pandemia e mai realizzata compiutamente. Dopo due anni vissuti pericolosamente, oggi intende presentare le tappe e i risultati del lavoro dell’Area Formazione Femminile, un laboratorio del più rappresentativo Sindacato della dirigenza del SSN».
«Prima che fughe e disaffezione dei medici, giovani e meno giovani, mettano a rischio la sopravvivenza del SSN, il mondo politico e sindacale, deve ascoltare con attenzione le donne, maggioranza nei numeri ma non nei ruoli decisionali. Per ritrovare una visione del lavoro in cui soffrire e morire non sia un destino inevitabile». Così il sindacato in una nota, che continua: «È il tempo delle donne e l’Anaao intende fare tesoro del lavoro compiuto fin qui per valorizzare il loro lavoro e il loro ruolo, le loro idee e le loro esigenze. Per una nuova organizzazione del lavoro, a beneficio di chi cura e di chi è curato, nella tradizione storica di questo sindacato».
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