Tra poco più di un mese scadrà la proroga dei trienni formativi 2014-2016 e 2017-2019. Il presidente del Collegio italiano dei chirurghi: «L’invito è tornare ad una vita normale anche professionale. Giusto riprendere verifiche e meccanismi di superamento degli ostacoli»
«L’Ecm è fondamentale, parlo come chirurgo. Ci sono due aspetti da considerare: le malattie cambiano – pensiamo al Covid-19 che ha fatto irruzione nella nostra vita così rapidamente obbligandoci tutti a studiare – ma cambia anche il modo di affrontarle e quindi la professione si aggiorna continuamente. Bisogna rimanere sulla cresta dell’onda, sempre aggiornati per poter dare il massimo della cura a tutti».
Secondo Diego Foschi, presidente del Collegio italiano chirurghi (Cic), l’aggiornamento è quindi «un processo spontaneo, automatico, legato alla stessa essenza della professione medica». La scienza continua a correre e restare al passo è fondamentale per garantire un’assistenza completa ai pazienti. Implementare e migliorare il percorso formativo è quindi nell’interesse, in primis, di medici e operatori sanitari.
«Il sanitario ha la formazione e l’aggiornamento intrinseco nella sua natura professionale – spiega il presidente nell’intervista a Sanità Informazione – ma poi incontra degli obblighi che non sempre comprende pienamente. Credo che la pandemia ci abbia dato una chiave di comunicazione che prima era poco sfruttata, quella digitale, che deve essere valorizzata grandemente per determinati scopi».
Negli ultimi due anni, a causa della pandemia, l’apprendimento professionale a distanza ha avuto un particolare impulso, funzionale quanto necessario. «Tutto ciò che può essere fatto a distanza deve essere fatto così – aggiunge Foschi – è più semplice, più economico e più efficiente. Tutto ciò che merita di essere appreso sul campo e ha bisogno di una presenza fisica deve continuare ad avere questo mezzo di condivisione».
L’educazione continua in medicina è un processo che ha anche bisogno di «organizzazione, regole e verifiche». Un sistema che «dovrebbe essere trasformato e assumere un’altra forma, più semplice, funzionale e facile da capire» dichiara Foschi. I sanitari oggi possono sfruttare le potenzialità della tecnologia e della telemedicina, a cui affiancare la medicina tradizionale. Visite a distanza – tramite Skype, Zoom e simili – teleconsulto e telemonitoraggio permettono di ridurre le spese per il SSN, eliminare le liste d’attesa e assistere i malati cronici o anziani direttamente a casa.
Manca poco per recuperare i trienni formativi 2014-2016 e 2017-2019. La scadenza della proroga, infatti, come ricordato dal sottosegretario Sileri, è fissata al 31 dicembre. Poi, gli Ordini inizieranno le verifiche sugli iscritti e applicheranno le sanzioni previste dalla legge. Si va dal semplice richiamo alla sospensione, fino alla radiazione. «La proroga era stata concessa per gli ostacoli fortissimi alla comunicazione e alla condivisione delle esperienze durante la pandemia. Se lo scopo è tornare alla normalità della nostra vita – sottolinea Foschi – è giusto anche tornare alle verifiche e ai meccanismi di superamento degli ostacoli anche nella formazione professionale. Credo debba essere un processo graduale. Il sottosegretario Sileri ha dato un segnale importante: l’invito è tornare ad una vita normale anche professionale».
Foschi auspica «una sanzione propositiva. Se c’è stato un errore dobbiamo aiutare le persone a superarlo e stimolarle ad andare oltre. Se mi mancassero cinque crediti – evidenzia – sarebbe bello che il mio ordine mi indicasse un corso utile per la mia professione». È contrario, invece, all’introduzione di meccanismi premianti per i tanti professionisti che conseguono più crediti del necessario. «Non credo sia questo il problema, ma di stimolare le persone ad una medicina di élite di vertice, avanzatissima ma che sia spendibile per tutti. E che porti la formazione di specialisti capaci di riversare sui loro pazienti tutte le conoscenze che hanno acquisito».
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