Più di un fisioterapista su due si prende cura di pazienti con patologie muscoloscheletrico e reumatologiche. Ferrante (FNOFI): «”La fisioterapia in tutti i luoghi di vita” è il tema scelto per celebrare questa Giornata, istituita per sensibilizzare al ruolo dei fisioterapisti per la salute di pazienti e cittadini»
In Europa, sono 400 milioni (42% della popolazione totale) le persone che necessiterebbero di cure riabilitative. Offrirle a tutti questi pazienti significherebbe evitare costosi e inutili ricoveri, acutizzazioni delle patologie e complicanze. In Italia non va meglio: il 44,9% dei cittadini, oltre 27 milioni, avrebbe bisogno di interventi riabilitativi, nel 61,2% dei casi a causa i disfunzioni del sistema muscolo-scheletrico e per un altro 18,9% per disturbi sensoriali (Rapporto OMS Europa del 2022).
«I bisogni di salute sono completamente mutati e questo cambiamento obbliga le professioni sanitarie ad interrogarsi e modificarsi in ragione delle nuove richieste – spiega Piero Ferrante, presidente FNOFI, in un’intervista a Sanità Informazione – . E l’occasione dell’8 settembre, Giornata Mondiale della Fisioterapia, è utile proprio per fare il punto sul qui e ora, con uno sguardo attento alla professione del futuro. “La fisioterapia in tutti i luoghi di vita” è, infatti, il tema chela Federazione Nazionale degli Ordini della professione sanitaria di Fisioterapista – FNOFI – ha scelto per celebrare questa Giornata, istituita nel 1996 dalla WCPT con l’obiettivo di festeggiare e sensibilizzare al ruolo della fisioterapia e dei fisioterapisti per la salute di pazienti e cittadini», aggiunge Ferrante.
Oggi, per celebrarla la FNOFI ha realizzato un evento istituzionale al Ministero della Salute a cui hanno partecipato rappresentanti istituzionali, pazienti e referenti di ambiti clinico-scientifici, come Gianni Amunni, oncologo e direttore scientifico ISPRO e Daniela Marotto, reumatologa e presidente CReI, tutte voci concordi nel sottolineare l’importanza oggi dell’intervento riabilitativo fisioterapeutico. «Questa Giornata – continua il presidente FNOFI – ci permette anche di ricordare la nascita della casa comune dei fisioterapisti, visto che proprio un anno fa veniva istituito il nostro Ordine professionale. E dall’altro ci consente, insieme alle istituzioni, ai cittadini e agli specialisti di vari ambiti clinici, di riflettere sul futuro della nostra professione».
I fisioterapisti in Italia sono 70.388, 1,2 fisioterapisti ogni mille abitanti (percentuale che sale a 5,24 professionisti quando ci si riferisce ad over 65 e a 36,81 agli over 85), suddivisi in 38 Ordini dei Fisioterapisti-OFI territoriali. Più di un professionista sanitario su due è impegnato in ambito muscoloscheletrico e reumatologico, il 17,1 con pazienti affetti da patologie neurologiche, 13,2 nelle geriatrie e nei luoghi “di comunità”. Tutti gli altri con pazienti in pediatrica, nei reparti di area critica come le terapie intensive e in area sportiva. Anche se con percentuali diverse, questi dati provano come la figura del fisioterapista possa affiancare i pazienti lungo tutto l’arco della propria vita.
Il Rapporto OMS non mostra solo i bisogni di salute dei cittadini, ma evidenzia pure che la maggior parte di questi non riceve le prestazioni di cui necessiterebbe, portando ad un totale stimato di 3,6 milioni di anni di vita sana persi a causa di una condizione di salute che richiede riabilitazione. «Ormai non c’è alcun dubbio sul ruolo chiave della fisioterapia nel garantire il diritto alla salute – aggiunge Melania Salina, vicepresidente FNOFI -. Nella giornata in cui si celebra la Fisioterapia nel mondo, FNOFI dichiara il proprio impegno: nei prossimi mesi lanceremo una campagna per raggiungere i cittadini e censire meglio la totalità del bisogno riabilitativo. Se c’è un sommerso di cure perse – conclude – abbiamo la necessità ed il dovere di proporre al sistema quelle soluzioni che consentano davvero di offrire risposte ai 27 milioni di italiani che necessitano di riabilitazione, anche attraverso l’utilizzo e la gestione delle nuove tecnologie».
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