Lavoro e Professioni 31 Gennaio 2018 16:49

Rischio paralisi per la sanità: il 23 febbraio scioperano medici, veterinari, dirigenti sanitari, infermieri e comparto

Mancata apertura delle trattative contrattuali per gli uni; risorse insufficienti e condizioni di lavoro inaccettabili per gli altri. Tutte le motivazioni che hanno portato l’Intersindacale, NurSind e Nursing Up a proclamare lo sciopero nazionale

Rischio paralisi per la sanità: il 23 febbraio scioperano medici, veterinari, dirigenti sanitari, infermieri e comparto

Il 23 febbraio la sanità italiana rischia la paralisi: in quel giorno sciopereranno infatti non solo medici, veterinari e dirigenti sanitari, ma anche gli infermieri ed il comparto sanità. Per questioni tecnico-giuridiche, è stato infatti anticipato di tre giorni lo sciopero proclamato dai sindacati degli infermieri NurSind e Nursing Up, inizialmente previsto per il 26.

Diverse ma non lontane le motivazioni che hanno portato le categorie a parlare di sciopero: per i medici la mancata apertura della trattativa per il rinnovo del contratto 2016-2018; gli infermieri, dal canto loro, ritengono inaccettabile la carenza di risorse per i lavoratori del Servizio Sanitario Nazionale.

LA PROTESTA DI MEDICI, VETERINARI E DIRIGENTI SANITARI

Lo sciopero del 23 febbraio che verrà proclamato dall’Intersindacale in mancanza della convocazione per aprire le trattative contrattuali sarà solo l’ultima delle iniziative in programma: la richiesta di un incontro urgente al Ministro della Funzione pubblica in quanto organo politico che deve vigilare sull’attività dell’Aran; la denuncia alle Procure della Repubblica per omissione di atti di ufficio rispetto alla sentenza della Corte Costituzionale del luglio 2015 che ha stabilito lo sblocco dei contratti; il presidio alla sede Aran il 15 febbraio e assemblee in tutte le Aziende Sanitarie il 22 febbraio.

«Non è più possibile – si legge in una nota stampa diffusa dall’Intersindacale – negare a migliaia di professionisti in barba alla Costituzione il diritto a contrattare le condizioni che regolano il proprio lavoro».

LO SCIOPERO DEGLI INFERMIERI E DEL PERSONALE DI COMPARTO 

«Dopo aver cercato inutilmente risposte sul rinnovo del CCNL – dichiara il sindacato Nursing Up in una nota -, il comparto sanità si ferma per protestare contro i tagli lineari delle dotazioni organiche, il demansionamento degli infermieri e di tutti i professionisti sanitari, le pretese di deroghe indiscriminate alle ore di riposo giornaliere e al riposo settimanale».

«Dopo nove anni di blocco contrattuale – aggiunge Andrea Bottega, Segretario nazionale NurSind – gli infermieri non intendono accettare compromessi al ribasso. Saranno 24 ore di sciopero a partire dalle 7 del mattino. Nelle prossime ore ne stabiliremo anche le modalità. Non è esclusa neppure l’ipotesi di una manifestazione a Roma», conclude.

Per il sindacato degli infermieri Nursing Up è inaccettabile: il perdurare del blocco del trattamento economico del personale del SSN, «perché non saranno certo 85 euro medi promessi a tutti i lavoratori a colmare il vuoto lasciato da 9 anni di congelamento contrattuale»; il mancato riconoscimento della progressione economica (passaggio di fascia) e di quella verticale (passaggio di categoria) per infermieri, caposala e altri professionisti sanitari del comparto; la mancata valorizzazione dell’anzianità di servizio tramite scatti di carriera, il mancato riconoscimento delle ore necessarie all’aggiornamento professionale, la mancata possibilità di svolgere attività libero professionale; il mancato riconoscimento economico del tempo per indossare la divisa e di quello per il passaggio delle consegne; il permanere della crisi occupazionale infermieristica che vede oltre 25mila infermieri disoccupati; il sovraccaricare di lavoro il personale infermieristico «per via del mancato ricambio generazionale dovuto al blocco del turnover e alle esasperanti condizioni lavorative, logica conseguenza e alle ristrettezze economiche e al drastico contenimento dei costi messi in campo dalle aziende sanitarie», precisa la nota.

«La misura è colma – afferma il Presidente del sindacato degli infermieri Antonio De Palma -, ora gli infermieri sono davvero stanchi di aspettare. Vogliamo riprenderci la nostra dignità di lavoratori che si traduce in un’adeguata retribuzione e riconoscimento: condizioni degne di una società civile».

Articoli correlati
La Sanità è diventata un bene di lusso, cresce l’impoverimento delle famiglie
Secondo il 19° Rapporto del CREA Sanità "al Ssn servono 15 miliardi per non aumentare il distacco dal resto dell’UE, personale carente e sottopagato. Rispetto ai partner EU, il nostro Paese investe meno nella Sanità, aumenta la spesa privata ed è a rischio l’equità del sistema". Digitalizzazione necessaria per le “nuove cronicità"
Sanità italiana divisa a metà: 29 milioni di italiani in difficoltà con le cure
La sanità italiana sempre più divisa in due con ben 29 milioni di italiani che potrebbero avere serie difficoltà. Le performance sanitarie per il 2023 vedono infatti otto tra Regioni e Province autonome promosse, sette rimandate e sei bocciate. Sono i risultato del rapporto «Le performance regionali» del Crea Sanità, Centro per la ricerca economica applicata in sanità, presentato oggi a Roma
Medici e cittadini contro la deriva del Ssn: manifestazioni il 15 giugno nelle piazze e sciopero in vista
Fermare la deriva verso cui sta andando il nostro Servizio sanitario nazionale, con liste di attesa lunghissime per accedere alle prestazioni, personale medico e infermieristico allo stremo, contratti non rinnovati e risorse insufficienti per far fronte all’invecchiamento progressivo della nostra popolazione e dunque della crescente richiesta di cure per malattie croniche. E’ l’appello che arriva […]
Giornata vittime Covid, Fnopi: «D’accordo con Schillaci, ora la priorità è investire sul capitale umano»
Tra gli infermieri 90 decessi e oltre 390mila contagi, per chi ha accompagnato fino alla fine  le persone colpite più duramente dal virus
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Salute

Sanità Informazione sospende gli aggiornamenti per la pausa natalizia. Grazie e auguri a tutti i lettori!

Sanità Informazione sospende gli aggiornamenti per la pausa natalizia e, ringraziando tutti i suoi lettori, augura a tutti feste serene dando appuntamento al 7 gennaio 2025
Advocacy e Associazioni

Disabilità: ecco tutte le novità in vigore dal 1° Gennaio 2025

L’avvocato Giovanni Paolo Sperti, in un’intervista a Sanità Informazione, spiega quali saranno le novità in tema di legge 104/1992, indennità di accompagnamento e revi...
Advocacy e Associazioni

Natale, successo virale per il video dei ragazzi dell’Istituto Tumori di Milano

Il video di ‘Palle di Natale’ (Smile, It’s Christmas Day), brano scritto e cantato dagli adolescenti del Progetto giovani della Pediatria dell’Int, in sole 24 ore è stat...
Prevenzione

Ecco il nuovo Calendario per la Vita: tutte le vaccinazioni secondo le ultime evidenze scientifiche

Il documento affronta tutti gli strumenti per la prevenzione, dai vaccini contro il COVID-19 agli strumenti per combattere l’RSV, passando per i vaccini coniugati contro lo Pneumococco e quello ...
Advocacy e Associazioni

Amiloidoisi cardiaca: “L’ho scoperta così!”

Nella nuova puntata di The Patient’s Voice, Giovanni Capone, paziente affetto da amiloidosi cardiaca racconta la sua storia e le difficoltà affrontate per arrivare ad una diagnosi certa. ...