Dall’assise della Federazione si chiede di rivedere i piani terapeutici. Il vicesegretario Fiorenzo Corti: «Spesso si allungano liste d’attesa per rinnovi piani terapeutici. Sia data a MMG possibilità di prescrivere questi farmaci»
Se ne parla da tempo ma ancora non si è mosso nulla. La possibilità per i medici di famiglia di intervenire sui piani terapeutici e sulle prescrizioni di alcuni farmaci per patologie come il diabete è da anni al centro del dibattito. Nulla però finora si è mosso e dal Congresso FIMMG a Chia si chiede a gran voce che Aifa e Governo intervengano per chiedere di rivedere questi protocolli che spesso, come ricorda il vicesegretario Fimmg Fiorenzo Corti a Sanità Informazione, «contribuiscono all’allungamento delle liste d’attesa».
Corti, qui al Congresso FIMMG un focus particolare sull’invecchiamento attivo. Qual è il ruolo del farmaco e quale può essere il ruolo del medico di famiglia?
«Prima di tutto è un’attività che il medico deve centrare sulla persona, che è un suo paziente e che stabilisce con il medico un rapporto di fiducia. Poi deve gestire le patologie croniche, superando le logiche rigide delle linee guida e dei percorsi diagnostico- terapeutici, individuando il trattamento giusto, il percorso diagnostico giusto per quella persona anziana affetta da una, due o magari tre patologie croniche, e che deve portarsi a casa un buon risultato di salute grazie al rapporto di fiducia con il suo medico di famiglia».
Venivano citati dati interessanti soprattutto sull’aderenza terapeutica, in particolare in presenza di malattie croniche come il diabete. È lì forse che il medico di famiglia può fare la differenza e portare anche un notevole risparmio al Servizio Sanitario Nazionale…
«La scommessa sull’aderenza deve partire da quello che sta succedendo su tutto il territorio nazionale, dalla disponibilità di avere dei dati di consumo dei propri assistiti. Una volta in possesso di questi dati possiamo aggiustare il tiro. Non parlerei proprio di risparmio. Una riflessione importante per quanto riguarda i silos: noi possiamo indubbiamente operare in modo efficace quando pensiamo che il consumo del farmaco, il ricovero ospedaliero, la prestazione diagnostica assolutamente sono un tutt’uno. Se lavoriamo bene, curando bene la gente, riduciamo i ricoveri ospedalieri, riduciamo le prestazioni inutili e poi c’è una cosa scandalosa che riguarda i piani terapeutici: soprattutto sul diabete siamo l’unico Paese insieme alla Repubblica Ceca dove il medico di famiglia non può prescrivere il farmaco giusto per il paziente giusto e molte volte per quanto riguarda il livello della specialistica si allungano le liste d’attesa solo perché il paziente deve fissare un appuntamento per il rinnovo del piano terapeutico e questo è assolutamente inaccettabile. Ci auguriamo che nel giro di qualche settimana o qualche mese anche l’Aifa e il Governo provvedano in questo senso».