Lavoro 5 Luglio 2016 15:40

«Finalmente i rimborsi, ma chi se le dimentica le fatiche e le ingiustizie della specializzazione»

I medici specialisti risarciti dallo Stato raccontano i duri anni della scuola post laurea 78-2006: «Lavoravamo gratis, si approfittavano del nostro entusiasmo». Intanto la Presidenza del Consiglio continua a pagare: oltre 240 milioni a 6mila medici in tre anni. Il rischio esborso complessivo di oltre 5 miliardi avvicina l’accordo transattivo

Oltre 240 milioni in meno di tre anni a più di 6mila medici. È quanto lo Stato ha dovuto sborsare, dal 2013 ad oggi, per i rimborsi ai camici bianchi che si sono specializzati tra il 1978 ed il 2006 senza ricevere la remunerazione adeguata. Una progressione inarrestabile che riguarda soltanto gli ex specializzandi che hanno fatto ricorso tramite Consulcesi dal 2013 ad oggi, e che sta producendo un conto molto salato per le casse pubbliche italiane, considerando anche il fatto che sono previste nuove sentenze in arrivo nel giro di pochi mesi. La giurisprudenza è ormai consolidata e lo Stato rischia un salasso insostenibile. Secondo le stime, che tengono conto dell’ampia platea composta dai 97mila medici che hanno già fatto ricorso e gli altri 63mila che possono ancora farlo, il rischio complessivo di esborso supera i 5 miliardi di euro. Ad oggi agli ex specializzandi sono stati riconosciuti già oltre 500 milioni di euro. Di questi, 450 milioni solo ai medici tutelati da Consulcesi.

 

In Parlamento è attualmente in discussione un Disegno di Legge (Atto Senato n°2400) recentemente presentato da 21 senatori di schieramenti trasversali (da NCD, a Forza Italia, al M5S) che propone un accordo transattivo tra le parti, valido però solo per chi avrà presentato ricorso. In occasione dell’ultima consegna assegni organizzata proprio da Consulcesi (altri 10 milioni di euro pagati dalla Presidenza del Consiglio presso l’ospedale pediatrico “Bambino Gesù” di Roma), i senatori Guido Viceconte (NCD) e Luigi Gaetti (M5S) sono stati categorici, affermando: «Se c’è la volontà della maggioranza si può arrivare alla transazione con un Decreto legge in pochissimi mesi». Davanti alla possibilità di garantire un diritto e far risparmiare soldi pubblici, anche il Movimento Cinque Stelle si è detto pronto a votare la transazione insieme alla maggioranza.

 

La transazione è ciò che aspettano i medici che ancora non hanno ricevuto il rimborso per gli anni di scuola post-laurea non pagati. Ma c’è chi ha già ottenuto giustizia. Come i 6mila che, negli ultimi tre anni, hanno ricevuto complessivamente 240 milioni: «Sono molto contenta – spiega XXX – perché finalmente ci è stato riconosciuto lo studio, la fatica e un diritto che lo Stato avrebbe dovuto riconoscere a suo tempo. Purtroppo in quegli anni hanno sfruttato il nostro lavoro, approfittandosi dell’entusiasmo del medico, della voglia di conoscenza e della passione. Poi per fortuna abbiamo conosciuto chi ha potuto portare avanti i nostri diritti e, finalmente, siamo stati premiati». «Quando ho cominciato con l’iter giudiziario – spiega invece  XXX – non credevo avrei vinto. Grazie a Consulcesi e all’Europa siamo venuti a conoscenza di questo diritto violato e abbiamo ottenuto giustizia». «In quegli anni studiavamo tanto – è invece il ricordo di XXX – e non ricevendo remunerazione, eravamo a carico delle nostre famiglie. Il lavoro con il tempo si faceva sempre più intenso e noi non venivamo pagati. È stata dura».

 

«Il premier Matteo Renzi, rispondendo ad un Question Time alla Camera – afferma il presidente di Consulcesi Group, Massimo Tortorella – ha definito i rimborsi la prima voce di spesa di Palazzo Chigi. Direi che, conti alla mano, ci sono almeno 5 miliardi di buoni motivi per arrivare subito alla transazione. Anche perché non è più solo un problema dei medici, ma di tutti i cittadini visto che sono soldi pubblici, della collettività, che potrebbero essere risparmiati e magari reinvestiti proprio nel Ssn: per migliorare i servizi, aumentare il personale, sbloccando il turnover ed assumendo i giovani. Il mondo politico ha ben chiaro il rischio a cui continua ad esporsi lo Stato, ora la palla passa al Governo. È però fondamentale, per i medici che ancora non l’avessero fatto, presentare ricorso per ottenere il rimborso forfettario previsto dal Ddl. Proprio per questo – conclude il presidente Tortorella – stanno partendo le nostre ultime azioni collettive. La prossima è stata già fissata per il 15 luglio con numerosi OMCeO, Enti, Associazioni, Sindacati e Società Scientifiche che hanno convenzionato tutti i loro iscritti. Per qualsiasi informazione sono a disposizione i nostri 1000 consulenti legali che rispondono gratuitamente al numero verde 800.122.777 e sul sito www.consulcesi.it».

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