Il presidente del Comitato di settore Regioni-Sanità Sergio Venturi: «Grande soddisfazione. Mi auguro che prossimamente venga raggiunto lo stesso risultato anche per le aree della medicina generale e della pediatria di libera scelta»
La SISAC e tutte le Organizzazioni Sindacali rappresentative degli oltre 18mila specialisti ambulatoriali interni, dei veterinari e di altre professionalità sanitarie (biologi, chimici, psicologi) hanno siglato il nuovo Accordo Collettivo Nazionale.
«Le parti, alla luce degli atti di indirizzo pervenuti e facendo seguito all’intesa già raggiunta con l’ACN 21 giugno 2018 – si legge in una nota -, hanno sottoscritto un testo negoziale che, a fronte delle risorse decorrenti dal 2018 e degli incrementi a regime dal 2019, promuove una manutenzione integrale delle disposizioni normative vigenti dell’ACN 17 dicembre 2015».
«Tra le modifiche qualificanti l’Accordo – prosegue – si richiamano le nuove procedure per favorire l’accesso al settore, con l’ulteriore snellimento delle modalità di iscrizione in graduatoria e l’instaurazione di meccanismi di divulgazione delle disponibilità di incarico, si specificano i meccanismi di mobilità intraziendale, si ampliano le coperture della L. 5 febbraio 1992, n. 104, si integrano maggiormente le attività specialistiche con le forme organizzative della medicina generale e della pediatria di libera scelta, inoltre si adeguano nuovamente gli elenchi delle specializzazioni riconosciute per l’accesso agli incarichi».
«Il trattamento economico viene incrementato, in ossequio alle normative vigenti, con il 3,48% a regime (oltre lo 0,75% pari all’IVC). Le risorse disponibili sono assegnate per circa il 70% in parte variabile della retribuzione ed il 30% sulla quota oraria fissa».
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«Di particolare riguardo – aggiunge la SISAC – è stata la finalizzazione di una parte degli incrementi disponibili all’istituzione della quota variabile (fondo di ponderazione qualitativa) dei veterinari e l’avvio di un percorso di allineamento tra le retribuzioni di tutti gli operatori del settore con il riconoscimento delle medesime quote di incremento tanto agli specialisti e veterinari quanto ai professionisti (biologi, psicologi e chimici)».
«Infine, in stretta collaborazione con l’ENPAM, si istituisce un meccanismo per agevolare il ricambio generazionale nel settore. Si tratta della APP (Anticipo della Prestazione Previdenziale), che consente allo specialista che abbia già maturato il diritto alla pensione ordinaria, anche anticipata, e non abbia ancora raggiunto il limite di età di servizio (70 anni), di chiedere la riduzione delle proprie ore di incarico, che vengono riassegnate a giovani specialisti in graduatoria, ottenendo a fronte di tale riduzione l’anticipazione di una parte del trattamento pensionistico».
«Le procedure di ratifica – conclude la nota – proseguiranno ora con la valutazione dell’ACN da parte del Comitato di Settore del comparto Regioni-Sanità, del Governo e della Corte dei Conti cui seguirà l’atto di Intesa in sede di Conferenza Stato-Regioni che ne consentirà l’effettiva entrata in vigore».
Il presidente del Comitato di settore Regioni-Sanità Sergio Venturi, dal canto suo, esprime «grande soddisfazione per il raggiungimento dell’ACN. Si tratta di un passaggio importante – aggiunge – e mi auguro che prossimamente venga raggiunto lo stesso risultato anche per le aree della medicina generale e della pediatria di libera scelta, concludendo così positivamente il percorso iniziato nei mesi scorsi».