Lavoro e Professioni 2 Marzo 2023 11:16

Fisioterapia sempre più una professione di genere?

Alessandra Passaretti spiega a Sanità Informazione perché oggi la donna nella professione è un valore aggiunto: «Più sensibilità, empatia con il paziente e presa in carico globale»

Fisioterapia sempre più una professione di genere?

Cresce il numero delle donne che scelgono fisioterapia tra le professioni sanitarie. Negli ultimi anni infatti la quota rosa è arrivata al 60%. Un cambio di paradigma per una professione che in passato era prevalentemente maschile, anche ai vertici delle cariche direttive. Ne parliamo con Alessandra Passaretti, 34 anni attuale Commissario Straordinario Territoriale con funzione di Segretario del neo Ordine interprovinciale di Milano dei Fisioterapisti, prossimo alle prime elezioni.

Fisioterapia, una professione sempre più femminile

Alessandra Passaretti, una laurea conseguita nel 2011, ha iniziato a svolgere la professione, per poi proseguire la carriera universitaria con un master e un ruolo dirigenziale che tutt’ora ricopre presso l’Istituto Golgi Redaelli come fisioterapista e Bed Manager.  «L’essere donna in fisioterapia è un valore aggiunto – spiega Alessandra -. Abbiamo maggiore sensibilità, cosa che ci rende più empatici con il paziente. Questo aiuta molto perché il paziente necessita, non solo della singola prestazione riabilitativa, ma anche di una gestione dei bisogni di salute e direzione dei processi di cura. Essere un ascolto attivo è importante e la donna tende a ricoprire meglio questo ruolo». Una consapevolezza che, se in alcuni ambiti – come  la riabilitazione del pavimento pelvico  e la riabilitazione pediatrica – è un dato acquisito, in altri invece richiede ancora un grande lavoro.

Come superare la diffidenza degli atleti verso le donne fisioterapiste

In particolare, il mondo dello sport sembra essere un settore da conquistare. «Le squadre di calcio fino a poco tempo fa erano appannaggio solo di fisioterapisti uomini», dice Alessandra. Un limite culturale che negli ultimi anni si sta superando con la preparazione. «Dopo un paio di sedute la diffidenza lascia spazio alla conoscenza – ammette la professionista -. Con il lavoro e una buona dose di professionalità questi timori vengono meno».

I pregiudizi caduti in fisioterapia

Anche tra gli anziani, o meglio tra i parenti dei pazienti cronici Alessandra qualche volta ha incontrato diffidenza e pregiudizi perché la figura femminile poteva apparire più esile e dunque meno predisposta alla rieducazione e all’assistenza. «In particolare nei passaggi posturali, nella verticalizzazione e nel cammino, il paziente aveva l’impressione che la fisioterapista donna avesse meno forza – sottolinea – È sufficiente però un colloquio per far capire che il ruolo del fisioterapista è molto di più di una questione di forza, ma è soprattutto preparazione, e poi capacità di ascolto e di empatia».

Equità di genere in fisioterapia

L’evoluzione della professione di fisioterapia suggerisce una equità di genere anche nelle cariche ordinistiche ed Alessandra Passaretti con la candidatura nella lista “Riuniamoci, in vista delle prossime elezioni che si terranno dal 4 al 8 marzo intende portare avanti il messaggio. Il neonato Ordine dei fisioterapisti, infatti, è chiamato ad eleggere il primo Consiglio direttivo. «La nostra forza è la coesione. Siamo una squadra di lungo corso, ci siamo formati circa un anno fa – racconta – con l’intento di rappresentare tutti gli ambiti della professione».

Il ruolo dell’Ordine

«Oltre alla componente femminile che per noi è un elemento distintivo, abbiamo dato spazio a chi svolge la professione come dipendente pubblico, chi come dipendente in una struttura privata accreditata, chi come libero professionista, chi nell’ADI e nei vari ambiti, neurologico, ortopedico, cardiologico, respiratorio, allo scopo di poter rappresentare tutti i colleghi. Non solo, abbiamo anche candidati ricercatori, un coordinatore dell’università e anche chi ha incarichi dirigenziali», rimarca Alessandra. Anche per quanto riguarda il programma elettorale puntualizza che è stato studiato per essere economicamente sostenibile «Il nostro Ordine si sostiene con le quote degli iscritti che pagano 100 euro all’anno. Quindi abbiamo cercato di non fare false promesse, ma di tenere conto delle esigenze dei colleghi e dare risposte concrete».

Formazione gratuita e lotta all’abusivismo

Formazione gratuita per gli iscritti, contrasto all’esercizio abusivo della professione, valorizzazione del ruolo del fisioterapista nel SSR lombardo e della libera professione, collaborazione con l’Università e supporto alla ricerca; sono alcuni degli obiettivi che Alessandra e la sua lista intendono portare avanti alla guida dell’Ordine dei Fisioterapisti. Le elezioni si svolgeranno dal 4 al 8 marzo nelle province lombarde di Milano, Como, Cremona, Lecco, Lodi, Monza Brianza, Sondrio e Varese.

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