La pubblicazione, online sul sito della Fondazione, ripercorre il convegno sui due anni della Legge sulla responsabilità professionale. «Dal testo emerge la solita immagine a macchia di leopardo dove a seconda della qualità e dell’efficienza del sistema sanitario la legge dà le migliori risposte in termini di sicurezza delle cure e di deflazione del contenzioso» sottolinea Federico Gelli
“Sicurezza delle cure e responsabilità degli operatori. La Legge 24/2017 nei primi due anni di applicazione». Si intitola così, come il convegno che si è svolto alla Camera dei Deputati lo scorso 12 aprile, il primo numero dei Quaderni della Fondazione Italia in Salute presieduta da Federico Gelli che vede Walter Ricciardi alla guida del Comitato Scientifico. «I Quaderni hanno il compito di rendere organico il lavoro di raccolta documentale e di elaborazione delle ricerche che la Fondazione sta portando avanti», sottolinea a Sanità Informazione Gelli che poi annuncia: «Il prossimo quaderno sarà proprio dedicato alle Linee guida che è un altro pezzo della legge 24 e soprattutto ai profili giuridici e clinici e al ruolo delle linee guida nell’inquadramento nazionale». I Quaderni sono consultabili gratuitamente sul sito della Fondazione compilando un form.
Gelli ha poi commentato le ultime novità sull’applicazione delle Legge 24 del 2017, a partire dal recente protocollo firmato alla Corte d’Appello di Firenze che ha fissato le regole per l’iscrizione e la permanenza in quella parte speciale dell’Albo dei CTU. Sugli ultimi decreti attuativi ancora mancanti, relativi alla parte assicurativa, sottolinea: «Il ritardo è dovuto alla caduta del governo. La loro emanazione permetterebbe una piena applicazione della norma in alcuni punti chiave: l’autoritenzione del rischio, la ultrattività e la retroattività della copertura assicurativa, la definizione dei massimali, l’eccezione opponibile e altri elementi previsti dalla norma».
Presidente, è pubblico il Quaderno numero uno della Fondazione Italia in Salute. Il primo numero ripercorre gli atti del convegno che ha celebrato i due anni della legge 24 del 2017. Di cosa si occuperanno queste pubblicazioni?
«Questa è la collana editoriale della fondazione Italia in Salute. I Quaderni hanno il compito di rendere organico il lavoro di raccolta documentale e di elaborazione delle ricerche che la Fondazione sta portando avanti. Il primo numero è appunto dedicato all’applicazione della legge 24 nel nostro Paese a due anni dalla sua emanazione. Molto interessante, vi invito a leggerla. Si può scaricare gratuitamente dal sito della Fondazione Italia in Salute. Si vede che la mappatura che abbiamo sul territorio nazionale è ovviamente la solita immagine a macchia di leopardo dove a seconda della qualità e dell’efficienza del sistema sanitario la legge dà i migliori frutti e le migliori risposte in termini di sicurezza delle cure e di deflazione del contenzioso. I quaderni cureranno questi approfondimenti. Il prossimo quaderno sarà proprio dedicato alle linee guida che è un altro pezzo della legge 24 e soprattutto ai profili giuridici e clinici e al ruolo delle linee guida nell’inquadramento nazionale. Sono argomenti che vengono sviluppati dalla Fondazione con attività importanti nel corso degli anni. Diventerà una collana di interessanti approfondimenti e di ricerca per tutti gli addetti del settore».
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Intanto l’applicazione della sua legge va avanti. Pochi giorni fa alla Corte di Appello di Firenze è stato firmato un protocollo sui CTU. Perché è importante anche questo passaggio, di cosa si tratta?
«Un pezzo importante della Legge rivoluziona il tema della composizione dei collegi peritali che vengono insediati dai magistrati nella valutazione delle responsabilità civili e penali dei professionisti e della responsabilità civile delle strutture sanitarie. La presenza di professionisti competenti e validi è un requisito fondamentale per un giudizio compiuto. Per questo nella legge è prevista la nascita di collegi peritali composti da un medico specialista in medicina legale e da uno o più specialisti con comprovata esperienza nel settore non lasciandoli solo alla discrezionalità del giudice. Per questo motivo per definire la competenza di questi professionisti il CSM ha emanato alcune circolari invitando i tribunali italiani ad andare a regolamentare gli albi dei collegi dei periti. La Corte d’Appello di Firenze ha addirittura fatto un passo in avanti e ha sottoscritto un accordo tra gli ordini professionali di tutti gli esercenti le professioni sanitarie con i pari uffici dei tribunali, dalla procura al settore civilistico alla Corte dei Conti, per regolamentare questi albi. Credo che sia un passo in avanti importante perché migliora la qualità del diritto e dà maggiore tranquillità e sicurezza ai professionisti perché vengono scelti altri professionisti qualificati e competenti nella valutazione della responsabilità».
Medici, società scientifiche e addetti del settore chiedono l’emanazione degli ultimi decreti attuativi della legge Gelli. Perché la parte assicurativa è così importante?
«La parte residuale dei decreti è quella che riguarda la parte assicurativa. Sono tre i decreti che ancora mancano all’appello. Poi c’è un quarto decreto che è un regolamento per il funzionamento del Sistema nazionale sulla sicurezza delle cure. È un fondo di solidarietà che abbiamo previsto nella legge. I tre decreti attuativi sono davvero nella fase ultimativa. Se non fosse caduto il governo precedente sarebbero stati già pronti, il testo ha già avuto il parere dei ministeri competenti, del Mef e del Ministero della Salute, ora manca solo l’ultimo passaggio, cioè la concertazione, la consultazione degli stakeholders che sono indicati nel testo della legge. Un passaggio abbastanza semplice perchè abbiamo fatto un lavoro istruttorio importante: il testo che poi è stato recepito dal ministero è il frutto proprio del coinvolgimento e dell’azione importante che è stata fatta con tutti questi stakeholders. Il mondo delle strutture sanitarie, private, pubbliche, l’AIOP, il settore delle assicurazioni. Abbiamo cercato di mettere insieme tutti in modo tale da semplificare il lavoro del ministero. Io sono speranzoso che entro la fine dell’anno arrivino anche gli ulti decreti della Legge. Questo permetterebbe una piena applicazione della norma in alcuni punti chiave: l’autoritenzione del rischio, la ultrattività e la retroattività della copertura assicurativa, la definizione dei massimali, l’eccezione opponibile e altri elementi previsti dalla norma».