Il commento del presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi David Lazzari: «Sentenza conferma indirizzo della commissione ECM. E ribadisce che il tema della formazione è di competenza del Consiglio nazionale e non degli ordini locali». E il CNOP di attrezza con un programma ad hoc per gli iscritti
Gli psicologi, sia quelli che operano nel Servizio sanitario nazionale che i liberi professionisti, sono assoggettati all’obbligo di Educazione Continua in Medicina. Lo ha ribadito una sentenza del Consiglio di Stato che, in realtà, si è limitata a confermare quanto statuito dal TAR del Lazio che ha bocciato il ricorso del Consiglio dell’Ordine degli Psicologi del Lazio.
Una sentenza che in realtà non entra nel merito ma ribadisce che spetta al Consiglio nazionale deliberare sulla Formazione continua: «La delimitazione del perimetro della formazione professionale obbligatoria degli psicologi – si legge nella sentenza – che costituisce l’oggetto del ricorso in esame, non ha evidentemente una rilevanza circoscritta all’ambito territoriale del Consiglio dell’ordine degli psicologi della Regione Lazio, con la conseguenza che essa deve ritenersi devoluta alla competenza del Consiglio nazionale dell’ordine degli psicologi».
Per il presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi, David Lazzari, un indirizzo atteso: «Il Consiglio di Stato ha confermato quanto stabilito dal TAR affermando che solo la rappresentanza nazionale della professione può pronunciarsi su quelle normative che riguardano la professione nel suo complesso – spiega a Sanità Informazione Lazzari -. Mentre i singoli ordini territoriali possono solo occuparsi delle questioni che hanno una rilevanza locale».
Dunque, per i giudici di Palazzo Spada il soggetto ricorrente non aveva i requisiti per potersi esprimere su un tema di rilevanza nazionale. «Diversamente opinando – spiegano i giudici – si dovrebbe arrivare all’inammissibile conclusione di ritenere che gli obblighi formativi degli iscritti all’albo degli psicologi possano essere diversamente configurati a seconda dell’ordine territoriale di appartenenza».
«La questione – spiega Lazzari – non è se gli psicologi debbano o meno adempiere agli obblighi formativi, ma se tutti debbano essere assoggettati al regime ECM o se debba esserci un doppio registro per dipendenti pubblici e liberi professionisti. La tesi della commissione nazionale della formazione continua è che essendo gli psicologi professione sanitaria, tutti, al di là di dove lavorano, devono stare nel sistema ECM».
Il CNOP, tuttavia, si è attrezzato per aiutare gli iscritti ad adempiere all’obbligo formativo che resta un dovere per tutti i professionisti della sanità varando il programma “Cnop Formazione continua”.
«Abbiamo varato un programma – spiega Lazzari – che consentirà a tutti i nostri iscritti di avere nel 2022 almeno 60 crediti ECM. In più abbiamo fatto un dossier formativo di gruppo che può dare fino a 30 crediti. E stiamo chiedendo alla commissione formazione continua una serie di specificità per le attività degli psicologici. La risposta è attesa nei prossimi giorni».
Il CNOP ha inoltre chiesto e ottenuto nei mesi scorsi l’allargamento del bonus Covid, in prima istanza riconosciuto solo a medici, infermieri e farmacisti, a tutte le professioni sanitarie, comprese le psicologhe e gli psicologi.
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