Zaffini (presidente della Commissione Affari sociali e Sanità in Senato) illustra la proroga di un anno al triennio 2020-22, e annuncia l’inizio regolare del triennio 23-25. Sulla possibilità di recuperare anche i trienni precedenti, si attende la Commissione ECM in arrivo. Monaco (Cogeaps): «Triennio importante per questione assicurativa». Le associazioni provider: «Proroga va nella direzione che auspicavamo».
Manca poco all’insediamento della Commissione nazionale per la formazione continua. È quanto annunciato dal ministro della Salute, Orazio Schillaci, a margine della presentazione della ricerca Ipsos-Fofi sulla percezione che gli italiani hanno del farmacista. «La stiamo terminando e riprenderemo adesso le attività dell’ECM. Stiamo lavorando e la concluderemo a breve», ha spiegato il ministro, il quale ha fatto cenno anche alle modifiche contenute nel decreto Milleproroghe che riguardano proprio l’aggiornamento continuo per i medici e gli operatori sanitari.
Parliamo dunque della proroga di un anno al triennio formativo 2020-2022 e della possibilità di recuperare anche i crediti dei trienni 2014-2016 e 2017-2019. Entrambe le novità sono contenute in un emendamento al decreto, approvato dalle Commissioni riunite Affari Costituzionali e Bilancio al Senato, a prima firma di Francesco Zaffini (presidente della Commissione Affari sociali e Sanità in Senato).
«Il provvedimento tende a salvare il periodo del Covid e quindi a evitare a tanti professionisti di perdere il triennio e dare modo di recuperare i due anni trascorsi a combattere Sars-CoV-2», ha spiegato il senatore Zaffini, il quale precisa che la possibilità di recupero dei crediti non si esaurisce allo scorso triennio: potranno essere recuperati gli anni 2014-16 e 2017-19 con crediti compensativi, definiti secondo provvedimento della Commissione Ecm. «Diciamo che in questo modo abbiamo anche affermato la necessità di provvedere rapidamente all’insediamento della nuova Commissione nazionale per la Formazione Continua, che sappiamo essere scaduta da qualche mese. So che il ministro è molto sensibile alla tematica della formazione continua del personale sanitario; quindi, provvederà rapidamente ad insediare la nuova Commissione», conclude.
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Chi non risulterà in regola in questo triennio avrà delle grosse difficoltà con le assicurazioni, in quanto le compagnie potranno negare la copertura agli inadempienti. «Da questo punto di vista – spiega Roberto Monaco, presidente Cogeaps (Consorzio Gestione Anagrafica delle Professioni Sanitarie – questo triennio è importante. È importante per l’aspetto assicurativo perché sappiamo già che dal 1 gennaio 2026 chi non avrà ottemperato ai crediti formativi per almeno il 70%, non potrà acquisire una polizza assicurativa. È fondamentale e ci sarà un continuo informare e comunicare a tutti i professionisti sanitari che la formazione è importante non solo per dare ai nostri cittadini il massimo della qualità delle nostre prestazioni ma, a questo punto, diventa anche un obbligo per l’assicurazione».
La proroga al 31 dicembre 2023 della scadenza del triennio 2020-2022 «va nella direzione che auspicavamo: quello appena iniziato sarà l’anno dell’aggiornamento professionale». Così Simone Colombati, presidente dell’Associazione Formazione nella Sanità. «Questo provvedimento non solo va a rimediare ad un piccolo problema presente nel primo testo ma va anche a sanare i trienni precedenti, derogando alla commissione ECM altri crediti di cui poter usufruire», aggiunge commentando l’emendamento di Zaffini.
Il triennio 2023-2025 è dunque partito regolarmente e chi, al 31 dicembre 2022, aveva raccolto tutti i crediti necessari può già cominciare ad accumulare quelli per il triennio in corso. Un grande vantaggio rispetto ai professionisti inadempienti, dato che, come detto, è ora necessario raccogliere almeno il 70% dei crediti richiesti per poter avere accesso alla copertura assicurativa: «Noi ci battiamo da tempo per aumentare la qualità della formazione, vista come un’opportunità e non come un obbligo – spiega ancora Colombati –. Lo ha fatto anche il legislatore che ha associato l’efficacia della polizza assicurativa all’aggiornamento professionale, al fine di prevenire il rischio clinico».
Sulla stessa lunghezza d’onda anche Matteo Calveri, coordinatore di GIFES Federcongressi&eventi: «Abbiamo accolto il provvedimento del Governo con molto favore, anche perché nello scorso triennio il personale medico-sanitario ha raccolto una grossa quantità di crediti, rispettando il fabbisogno formativo. Questo provvedimento è dunque per noi un punto di forza: i professionisti, soprattutto negli ultimi anni, hanno cercato di formarsi sempre di più e quel che gli è stato offerto è una formazione di sempre maggior qualità». Tornando sulla questione assicurativa, Calveri spiega che «nei prossimi mesi dovremo lavorare non solo per potenziare la qualità della formazione, ma anche legarla all’aspetto assicurativo: se un professionista si forma e ottempera all’obbligo – conclude – è chiaro che si potrà ragionare anche in termini assicurativi in quanto sono due temi assolutamente legati l’uno all’altro».
«Mai come in questo periodo di grandi cambiamenti in ambito sociosanitario – sostiene Susanna Priore, presidente di ECM Quality Network – la formazione e l’aggiornamento rappresentano la migliore leva per l’implementazione dei nuovi modelli di cura e della gestione delle complessità crescente in Sanità. Per questo motivo – aggiunge –, insieme alle Società medico-scientifiche, agli ordini professionali e alle organizzazioni di categoria abbiamo l’obbligo di divulgare e comunicare quanto approvato dall’emendamento, al fine di ottenere una maggiore adesione dei professionisti ai progetti formativi in programmazione per questo triennio», conclude.
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