Il Presidente dell’Ordine dei medici della Capitale conferma ai microfoni di Sanità Informazione l’importanza dell’aggiornamento professionale e auspica un continuo aumento della qualità dell’offerta. E avverte: «Preciso compito degli Ordini vigilare e nel caso applicare sanzioni»
L’aggiornamento professionale come «opportunità» e non «imposizione». Un obbligo, sì, ma anche una «garanzia sia per il cittadino che per lo stesso professionista». Per il primo «perché può contare sui professionisti della salute sempre aggiornati», per i colleghi medici «perché hanno la certezza di offrire ai propri pazienti quanto di più recente la medicina ufficiale ha certificato». Così Antonio Magi, Presidente dell’OMCeO di Roma e Segretario di Sumai-Assoprof, in una lettera pubblicata su Quotidiano Sanità, commenta le recenti parole del Sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri sulla necessità di mettersi in pari con i crediti formativi richiesti entro il 31 dicembre prossimo. Dopo una serie di proroghe, infatti, Sileri ha confermato che la scadenza ultima per raccogliere tutti i crediti necessari relativi ai trienni formativi 2014-2016 e 2017-2019 non verrà ulteriormente rimandata.
A Sanità Informazione il Presidente Magi conferma che il Sottosegretario Sileri «è sempre stato molto attento al discorso della formazione», spingendo affinché questa «venisse fatta in maniera corretta». Secondo il Presidente Magi l’interpretazione di Sileri «era legata al fatto che, causa Covid, siamo stati costretti a bloccare per un po’ le esigenze formative dei colleghi», in quanto si sono ritrovati a dover «lavorare tutto il giorno anche in maniera importante e drammatica», e per questo «non avevano il tempo materiale per potersi anche aggiornare». Questo, in sostanza, era il problema.
Ciò non toglie, comunque, che «entro il 31 dicembre bisogna mettersi in regola». Ma obblighi e scadenze non devono essere l’unico sprone ai camici bianchi per formarsi. È necessario anche «lavorare ancora di più sulla formazione». Perché se la medicina «deve essere sempre al passo con i tempi», anche i medici «devono essere al passo con le evidenze scientifiche di un certo momento storico». E quindi bisogna farla, la formazione, «ma forse si può fare ancora di più e meglio», magari «quantificando i crediti in maniera corretta».
Se da un lato le sanzioni sono uno «stimolo» a mettersi in regola, dall’altro anche il Presidente Magi conferma che «è preciso compito e dovere degli Ordini di vigilare sul rispetto della legge e nel caso anche applicare le sanzioni già previste, in primis nell’interesse dei nostri pazienti ma anche a tutela dell’intera categoria». Nella lettera Magi ricorda come mettersi in regola con il debito formativo sia necessario anche «per evitare le implicazioni dovute al mancato assolvimento dell’obbligo ECM sia a livello professionale che assicurativo. Il rischio di rimanere scoperti o vedere aumentare le polizze, in questo delicato momento, è assolutamente da scongiurare. Ci sono precise normative nei decreti attuativi della Legge Gelli sulla responsabilità professionale e, dunque, sarà bene non farci trovare impreparati».
Detto questo, però, il Presidente dell’Ordine di Roma auspica che si lavori, in accordo con Ministero della Salute e Agenas, affinché l’offerta formativa sia di qualità sempre maggiore: «Abbiamo bisogno di strutture e meccanismi – spiega ai nostri microfoni – che possano permetterci di usufruire di una formazione di alto livello». E questo deve accadere «sia in presenza, non appena avremo di nuovo l’opportunità di farlo», sia a distanza, grazie alle «piattaforme FAD che ci hanno aiutato così tanto in questo periodo».
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