Sanità Informazione ha chiesto all’assessore alla Sanità del Lazio D’Amato cosa ci ha insegnato la pandemia e come utilizzare al meglio i fondi in arrivo dall’Europa
Sinergia tra sanità pubblica e privata, così come fatto durante i periodi più difficili della pandemia. E poi formazione delle nuove leve della sanità ma anche aggiornamento continuo per chi nel Ssn lavora già da tempo. Sono questi gli elementi su cui punta l’assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato, per fare in modo che i fondi in arrivo con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza non vadano sprecati. Sanità Informazione lo ha incontrato in occasione della Tavola Rotonda sul PNRR organizzata da AIOP Lazio.
«Dalla pandemia abbiamo imparato che dobbiamo rafforzare il territorio e lavorare uniti in maniera trasversale, superando ogni logica di “silos”, di vincolo e di tetti. Credo che l’esperienza del Covid ci insegni proprio questo».
«Come hanno collaborato durante la pandemia. Se il Lazio è stato un modello è perché la gestione del Covid è avvenuta in sinergia in tutte le fasi: da quella acuta ospedaliera delle terapie intensive ai tracciamenti, dai tamponi ai vaccini. Ecco, questo modello deve essere replicato».
«Il capitale umano è la prima cosa. Per cui dobbiamo puntare sui giovani medici, infermieri e professionisti sanitari. Ecco perché chiediamo uno sforzo importante di integrazione al sistema formativo per acquisire nuove specializzazioni. Soprattutto riguardo alla digitalizzazione e, soprattutto, riguardo alla medicina territoriale. Ecco, credo che questa sia la sfida che avremo dinnanzi nei prossimi mesi».
«In questo caso vanno utilizzati i corsi di formazione continua ECM, soprattutto per l’utilizzo delle nuove tecnologie e della digitalizzazione che ci poterà progressivamente a fare un salto nel futuro molto importante».
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