Lavoro 22 Novembre 2022 16:47

Forum Risk Management 22, le professioni a confronto puntano a un lavoro di team

Ad Arezzo apre i battenti il Forum Risk Management 2022, la diciassettesima edizione guarda alla sanità di oggi e domani e ne coinvolge i principali protagonisti. Medici, infermieri e operatori sanitari riuniti in più appuntamenti per discutere di equità di accesso, prossimità e accessibilità dei servizi sanitari e sociali. Monaco (FNOMCeO), Mangiacavalli (FNOPI), Calandra (FNOTSRMPSTRP) e Lazzari (CNOP) a confronto

Ad Arezzo apre i battenti il Forum Risk Management 2022, la diciassettesima edizione guarda alla sanità di oggi e domani e ne coinvolge i principali protagonisti. Medici, infermieri e operatori sanitari riuniti in più appuntamenti per discutere di equità di accesso, prossimità e accessibilità dei servizi sanitari e sociali.

Il primo appuntamento ha riunito i presidenti di tutte le professioni sanitarie e altri esponenti di rilievo per discutere della sanità di domani in un cantiere aperto di spunti e protagonisti. «Abbiamo ribadito che il sistema sanitario è fatto da tutti i professionisti – ha detto a Sanità Informazione Roberto Monaco, segretario FNOMCeO – non solo medici o solo infermieri. Tutti coloro che ruotano intorno al sistema sanitario. Proprio questa parola, “ruotare”, mi piace di più del concetto di stare fermi. Finora si è parlato del cittadino al centro del sistema sanitario, invece penso che il cittadino debba rimanere nel centro del sistema e quindi non in maniera statica ma ruotando intorno ai propri bisogni. Insieme a chi ha il dovere di tutelare la salute del cittadino stesso».

Come farlo? «Per questo c’è bisogno di rete e di formazione», prosegue Monaco. «Bisogna pensare una formazione in rete con un meccanismo di simulazione dove tutti i professionisti intorno a questa simulazione possano trovare la loro collocazione con le loro competenze e lavorare in team. Cominciamo ad abituare i nostri giovani a formarsi in team, per avere un sistema sanitario più coeso e uniti, con le proprie competenze che sono a disposizione di tutti i cittadini e del sistema stesso».

Gli ha fatto eco Teresa Calandra, testimone unico delle 19 professioni sanitarie rappresentata dalla sua Federazione (FNO TSRM PSTRP), in campo tecnico e di prevenzione. «Si deve guardare a una sanità diversa da quella attuale, una sanità orizzontale in cui si punti alla trasversalità delle competenze di tutte le professioni sanitarie, tenendo in considerazione che ognuno di questi ha un’attività che è propria. Questo porterà certamente beneficio al nostro sistema sanitario e punterà anche alla valorizzazione di professioni che attualmente non ricevono il giusto merito».

«Quando si pensa alla nostra sanità – prosegue Calandra – l’immaginario collettivo individua soltanto due professioni sanitarie, che sono però 31 e ognuna concorre in modo imprescindibile e fondamentale per fare salute e dare al cittadino quel benessere di cui ha bisogno. Si sarebbe potuto fare di più, anche se oggi le nostre professioni sanitarie sono più ascoltate. Dovremmo cercare, tutti insieme e con i media, di far conoscere al cittadino valore ed esistenza delle varie professioni perché ogni cittadino ne possa beneficiare».

Barbara Mangiacavalli, presidente FNOPI, nel suo intervento ha voluto ribadire che nel team ogni competenza andrà valorizzata. Quella degli infermieri, sempre più specializzata e pronta alle sfide del futuro. Sfide che non ha più senso affrontare separatamente come blocchi professionali unici, ma a cui bisogna rivolgersi in unione, senza dimenticare le proprie specificità. «Per farlo bisogna ricevere la giusta formazione – ha detto – abbandonare la visione individualistica e formare una vera rete».

Mangiacavalli ha chiesto anche al Governo un occhio puntato sulle necessità socio-sanitarie, chiedendo la realizzazione di una cabina di regia politica che ne erediti le istanze e le azioni. La presidente FNOPI ha lanciato la sfida, raccolta dalla presidente di Federsanità Tiziana Frittelli e dal presidente FIASO Giovanni Migliore.

Anche David Lazzari, presidente CNOPsicologi, ha ricordato che va sradicato il preconcetto per cui la salute è sempre e solo biologica. Il benessere mentale e il grande lavoro svolto dai professionisti della psicologia, specie dopo la pandemia, è stato al centro dei bisogni dei pazienti. Ora, dagli psicologi arriva l’input ad una funzione aziendale dello psicologo nel SSN, che possa garantire un servizio aziendale al maggior numero di cittadini possibile. Senza condannarli ad un’attesa logorante di un professionista oberato che non può riuscire ad arrivare a tutti perché non ha un posizionamento nella struttura.

 

 

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