A Firenze il Forum Risk Management in Sanità, rassegna sulle tecnologie applicate alla sicurezza del paziente, giunta alla sua dodicesima edizione. L’avvocato Hazan: «Una norma che premia tutti»
«La gestione del rischio in sanità è uno degli aspetti principali della Legge Gelli che riforma la responsabilità degli operatori sanitari. Non si tratta dunque di una norma corporativa: è una norma che premia la sicurezza delle cure e, dunque, premia tutti noi». Così ai nostri microfoni l’avvocato Maurizio Hazan, dello Studio Legale Taurini e Hazan, autore con l’avvocato Daniela Zorzit e l’Onorevole Federico Gelli di un volume, edito da Giuffrè, intitolato “La nuova responsabilità sanitaria e la sua assicurazione”, che rappresenta un approfondito commentario al nuovo dispositivo di legge con riferimenti bibliografici e giurisprudenziali alle singole parti della normativa. In particolare, il volume fa un approfondimento sugli aspetti legati alla prevenzione, sul decisivo ruolo del risk management e sulla parte più complessa che riguarda proprio gli aspetti assicurativi, per le strutture e per gli esercenti le professioni sanitarie.
Sul fondamentale tema della gestione del rischio, dal 28 novembre al primo dicembre è in scena a Firenze il Forum Risk Management in Sanità, rassegna sulle tecnologie applicate alla sicurezza del paziente, giunta alla sua dodicesima edizione. L’evento è l’appuntamento di riferimento per il panorama della sanità nazionale, nonché un momento di incontro tra tutti gli operatori del settore.
Professore Hazan, lei è autore di un manuale in cui si intrecciano tutti gli ingredienti che fanno parte della Legge Gelli: l’aspetto giuridico, quello assicurativo e medico. Quanto è importante che ci sia sinergia tra queste tre componenti?
«Sono coautore insieme alla collega Daniela Zorzit e all’Onorevole Federico Gelli di questa impresa titanica, a cui hanno partecipato moltissimi altri autori, che assembla tutte le più importanti professionalità ed esperienze nei vari settori in modo da poter dare un quadro effettivamente esaustivo per quanto possibile di quello che è un impianto normativo straordinario. L’intenzione di questo testo è dunque quello di mettere tutti i tasselli che formano la ratio della nuova legge e cercare di illustrare in maniera sistematica il testo, aspettando ovviamente quelli che saranno gli ulteriori sviluppi della decretazione attuativa. L’idea è quella di mettere insieme i vari fattori su un leitmotiv che è comune, cioè la prevenzione del rischio. È questo il vero epicentro della norma, che in fondo è proprio una norma sul rischio: la prevenzione deve venire prima del risarcimento, e prevenire significa assumersi nuove responsabilità che devono essere ovviamente rese sostenibili in ottica di sistema. Il vestito assicurativo è quello che chiude il cerchio perché dovrebbe proteggere sia il medico da un atteggiamento difensivo esasperato sia il paziente. Questa non è una norma corporativa, non premia assicuratori o medici: è una norma che premia la sicurezza delle cure e, dunque, premia tutti noi. Comunque la decretazione attuativa avrà molto da fare perché il mercato è debole, e l’assicurazione veste anche questa seconda esigenza con l’azione diretta e altri strumenti tecnici che tendono ad assicurare il paziente che ha avuto un danno. Il paziente che ha ricevuto un danno deve avere diritto ad una tasca capiente a cui rivolgersi con sicurezza».
Il manuale è fondamentale per gli addetti ai lavori ma anche per il paziente, per il quale può essere utile anche per orientarsi in quelli che sono il rischio clinico, la prevenzione e il contenzioso.
«Certamente. Diciamo che ci sono alcuni passaggi che sono molto tecnici ma devo dire che il lettore ha la possibilità di spaziare e scegliere un po’ quello che più gli aggrada. Ci sono anche alcuni capitoli che raccontano quali sono le nuove direttrici, quindi possono essere di vero orientamento per tutti, anche per il lettore meno evoluto tecnicamente ma più pronto dal punto di vista culturale».