Minghetti (Migep): «Iniziamo il processo di costruzione di una cultura dell’operatore socio sanitario, sempre dalla parte del cittadino»
Se la vostra città è stata tappezzata di foto di operatori socio sanitari in tenuta anti-Covid, è per celebrare la Giornata dell’oss. Manifesti che «sottolineano l’impegno degli oss italiani sui temi della solidarietà e dell’alleanza con i pazienti e le loro famiglie», scrive Angelo Minghetti della Federazione nazionale Migep.
«Gli slogan proposti affermano tutti la scelta di stare “dalla parte del cittadino” – prosegue raccontando l’iniziativa della Federazione e del sindacato Shc oss -. Il 29 maggio è così diventata l’occasione per far sì che la professione oss “parli un po’ di sé” con i ricoverati negli ospedali, con gli utenti dei servizi territoriali, con gli anziani, con gli altri professionisti della sanità, con i giovani che devono scegliere un lavoro, con tutti coloro, insomma, che nel corso della propria vita hanno incontrato o incontreranno “un oss”».
«Una condizione necessaria – aggiunge Minghetti -, per iniziare il processo di costruzione di una cultura dell’operatore socio sanitario, e animati di questa convinzione che dopo l’iniziativa delle braccia conserte, come Federazione Migep e Shc oss in un panorama di fragilità diamo una distesa di sorrisi, di sguardi che aspettano di tornare alla normalità; poiché l’oss è in prima linea, anche per non dimenticare molti dei colleghi oss che hanno perso la vita. Tutti gli oss sono consapevoli della propria professione ed essere protagonisti di nuovi scenari, non si vuole più essere una professione passiva né tanto meno considerata un legionario della sanità italiana, negandole, di fatto, un ruolo. Il 29 maggio 2020 “Giornata dell’oss” sarà l’anno Nazionale per ricordare, e restare nella storia, perché tante categorie (tutte) hanno combattuto in prima linea a costo della loro vita».
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