Importanti novità riguardanti i medici fiscali sono emerse dall’incontro tra i vertici dell’Istituto e i sindacati per la stipula del primo ACN per la medicina fiscale convenzionata Inps. «Siamo soddisfatti, l’Inps ha accettato tutte le richieste di tutela che chiederemo anche per quel dovrà essere in tempi brevissimi l’ACN per i Medici Convenzionati Esterni» così Alfredo Petrone
Oggi in Inps, oltre ai dipendenti, lavorano medici fiscali e medici convenzionati esterni come libero professionisti. Due categorie di professionisti che oggi lavorano con forme contrattuali anomale in assenza di tutele. Abbiamo incontrato il Segretario nazionale del settore Inps-Fimmg, Alfredo Petrone, a margine di un corso per i medici liberi professionisti organizzato all’Enpam. Il convegno è stato «un modo per avvicinare e far conoscere l’Enpam ai medici liberi professionisti e informarli su quali sono le tutele che li riguardano in materia di previdenza e assistenza» ci ha spiegato il segretario.
«Attualmente – ha sostenuto Alfredo Petrone a Sanità Informazione – in Inps lavorano circa 3000 medici di cui solo 400 dipendenti e circa 2600 liberi professionisti. Precisamente, 1200 medici fiscali – addetti al controllo dello stato di salute dei lavoratori – e 1400 medici convenzionati esterni– sono i medici che operano nelle commissioni di invalidità -. Questi ultimi professionisti, hanno gli stessi compiti dei dipendenti, con alti profili di subordinazione, ma lavorano in un regime libero professionale con contratti annuali attualmente molto precari».
Secondo Pasquale Tridico, Presidente dell’Istituto nazionale della previdenza sociale, è necessario ricostituire un polo medico Inps. Il Segretario Petrone ha chiarito la motivazione: «I compiti istituzionali di questi medici sono molto delicati: gestiscono circa 50 miliardi di spesa annuale, assieme ai dipendenti, per previdenza e assistenza. Sono compiti che richiedono un’alta fiducia, competenza e anche un alto grado di subordinazione. Quindi, il presidente Inps pensa quello che pensiamo noi: ossia che questi medici debbano avere un contratto fidelizzante a tempo pieno con una convenzione, con le stesse tutele presenti nelle convenzioni del SSN».
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In merito a questo, nelle ultime settimane è ripartita la trattativa trai vertici dell’Istituto e i sindacati rappresentativi della categoria per la stipula del primo Accordo Collettivo Nazionale per la medicina fiscale.
Importanti novità riguardanti i medici fiscali sono emerse dall’incontro di ieri. Raggiunto telefonicamente, il segretario Petrone ha così commentato l’esito della riunione: «Esprimiamo soddisfazione per i risultati osservati al tavolo della trattativa tra INPS e OO.SS. per la stipula dell’ACN della medicina fiscale convenzionata INPS. L’Istituto ha recepito e ha acconsentito a tutte le richieste di tutela avanzate dai Sindacati: Ferie, Malattia, Gravidanza, Diritti Sindacali, Premio di collaborazione, Premio di fine Rapporto, Accesso al fondo della Medicina Convenzionata ENPAM. Nelle prossime settimane si ridefinirà la parte normativa dell’articolato e si passerà alla valutazione dei compensi. Abbiamo anche già chiesto l’apertura di un tavolo dedicato ai medici convenzionati esterni. Pari tutele, infatti – ha concluso Petrone – dovranno essere previste anche per questa categoria di professionisti che lavorano da oltre 10 anni in Inps con mortificanti contratti di durata annuale».