Lavoro 18 Dicembre 2018 15:13

Intersindacale medica: «A gennaio due giornate di sciopero per la sanità pubblica e la dignità del nostro lavoro»

Le organizzazioni sindacali della dirigenza medica, veterinaria e sanitaria del SSN giudicano deludente la manovra economica approvata alla Camera e chiedono sostanziali modifiche al Senato in nome della sanità pubblica e del lavoro dei suoi professionisti. Chiedono inoltre un impegno preciso del Governo rispetto al contratto di lavoro e confermano le iniziative di protesta già annunciate […]

Intersindacale medica: «A gennaio due giornate di sciopero per la sanità pubblica e la dignità del nostro lavoro»

Le organizzazioni sindacali della dirigenza medica, veterinaria e sanitaria del SSN giudicano deludente la manovra economica approvata alla Camera e chiedono sostanziali modifiche al Senato in nome della sanità pubblica e del lavoro dei suoi professionisti. Chiedono inoltre un impegno preciso del Governo rispetto al contratto di lavoro e confermano le iniziative di protesta già annunciate in questi mesi, che culmineranno in due giornate di sciopero a gennaio 2019, attraverso iniziative, anche di carattere giudiziario, nei confronti di chi intende disattendere la sentenza della Corte Costituzionale in tema di diritto ad avere un contratto di lavoro.

LEGGI ANCHE: CONTRATTO MEDICI, CIMO PRONTA A CLASS ACTION CONTRO REGIONI E ARAN E A DENUNCIA ALLA CORTE EUROPEA DEI DIRITTI DELL’UOMO

«Gli impegni assunti dopo lo sciopero nazionale del 23 novembre scorso – scrivono i sindacati in una nota – appaiono in gran parte disattesi. La stessa inclusione dell’indennità di esclusività nella massa salariale solo a partire dal CCNL 2019/2021, significa che nella tornata 2016/2018, non ancora conclusa per l’area della dirigenza sanitaria, l’incremento contrattuale del 3,48% sarà riferito ad un dato economico ridotto rispetto a quanto previsto per tutti i comparti del pubblico impiego e per la medicina convenzionata che hanno potuto utilizzare tutti gli specifici elementi retributivi. Anche l’esiguo incremento del numero dei contratti per la formazione specialistica post laurea, è da considerare largamente insufficiente a compensare l’esodo pensionistico che investirà il SSN nei prossimi anni. In definitiva, non si vedono le risposte attese alle richieste avanzate prima e dopo lo sciopero».

«Niente – prosegue – per le assunzioni necessarie per riportare le condizioni di lavoro ad uno stato umano e ridurre attraverso questa via, come il “Contratto di Governo” ha promesso, le liste di attesa; niente per aumentare i livelli retributivi bloccati al 2010 con una perdita economica per ogni dirigente valutabile in 30.000 €; niente per superare il blocco imposto dalla sciagurata legge “Madia” alle risorse accessorie, patrimonio storico irrinunciabile della categoria a garanzia del futuro contrattuale delle giovani generazioni».

«Anzi, continua, in barba al cambiamento promesso, un finanziamento presente e futuro del FSN irrisorio ed aleatorio, legato ad incrementi del PIL per gli anni 2020 e 2021 inverosimili, ed una campagna di criminalizzazione verso i medici pubblici, sottoposti a video sorveglianza e penalizzazioni nelle loro attività libero professionali per colpe che non possono essere loro attribuite. Mentre il Governo detassa il reddito dell’attività privata degli insegnanti ed elargisce a piene mani “flat tax” alle partite IVA, per i medici, veterinari e dirigenti sanitari vale il principio opposto, colpevoli, fino a prova contraria, di manipolare le liste d’attesa e, in caso di inadempienze ad altri dovute, sospesi sine die da una attività produttiva che garantisce libertà di scelta ai cittadini e gettito fiscale certo», scrive l’intersindacale.

«La Legge di Bilancio 2019 e i decreti collegati appaiono ciechi nel non vedere il baratro in cui la sanità pubblica sta precipitando e sordi nel non ascoltare i tanti segnali di allarme. Le Organizzazioni sindacali non intendono assistere all’agonia del sistema sanitario pubblico e dei suoi professionisti che si sostanzia in un pericoloso abbassamento dei livelli di assistenza. Non intendiamo, inoltre, rinunciare alla decorrenza degli incrementi contrattuali prevista dalla normativa vigente e confermata anche dalla Ragioneria generale dello Stato».

Articoli correlati
Medici e cittadini contro la deriva del Ssn: manifestazioni il 15 giugno nelle piazze e sciopero in vista
Fermare la deriva verso cui sta andando il nostro Servizio sanitario nazionale, con liste di attesa lunghissime per accedere alle prestazioni, personale medico e infermieristico allo stremo, contratti non rinnovati e risorse insufficienti per far fronte all’invecchiamento progressivo della nostra popolazione e dunque della crescente richiesta di cure per malattie croniche. E’ l’appello che arriva […]
«Diritto alle cure a rischio senza personale», le richieste dei medici in piazza a Roma. E Schillaci convoca i sindacati
A Roma significativa adesione per la manifestazione dell’intersindacale medica convocata per denunciare le sempre più difficili condizioni di lavoro dei camici bianchi stretti tra turni massacranti e stipendi tra i più bassi d’Europa. Ben 8mila camici bianchi hanno lasciato il SSN tra il 2019 e il 2021
Contratto comparto sanità, è fumata bianca. Aumenti fino a 98 euro e per gli infermieri indennità aggiuntiva
Dopo mesi di trattative ARAN e sindacati (Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl, FIALS, Nursind, Nursing Up) hanno raggiunto un’intesa sul contratto del comparto sanità. Tra le novità l’indennità oraria per il lavoro notturno che passa da euro 2,74 a 4 euro e una nuova indennità per il Pronto soccorso. In tutto le risorse per il rinnovo ammontano a 241,6 milioni
di Francesco Torre
Comparto sanità, è battaglia sull’indennità di specificità. De Palma (Nursing Up): «Non può valere come aumento contrattuale, così non ci stiamo»
Il presidente del sindacato degli infermieri Nursing Up non arretra e conferma lo sciopero dell’8 aprile. Tra i nodi l’aspetto economico e la richiesta di eliminare il vincolo di esclusività. «Tolta l’indennità, si ritorna a un aumento di 80,90 euro. Questo non è accettabile» spiega De Palma
di Francesco Torre
Sciopero medici, Onotri (SMI): «Calpestati i nostri diritti più elementari e quelli dei pazienti»
Il Sindacato dei Medici Italiani (SMI) e il Sindacato Italiano Medici del Territorio (SIMET) hanno indetto uno sciopero di 48 ore (1 e 2 marzo), con la chiusura degli ambulatori, culminato con una manifestazione di piazza davanti al Ministero della Salute. Esposti cartelli di pace per richiedere la fine del conflitto in Ucraina
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

III GIORNATA NAZIONALE PORPORA TROMBOTICA TROMBOCITOPENICA: Le istanze dei pazienti

Pur essendo una patologia invalidante, e con una percentuale di morte che può arrivare al 90% se non trattata, chi ne è affetto non viene ancora seguito in tutta Italia in aderenza con l...
Salute

Tumori: boom di casi nei paesi occidentali. Cinieri (Aiom): “Prevenzione attiva per ridurre carico della malattia”

Nel 2024 negli USA, per la prima volta nella storia, si supera la soglia di 2 milioni di casi di tumore. Una crescita importante, comune a tutti i Paesi occidentali. Per Saverio Cinieri, presidente di...
Politica

Liste di attesa addio? La risposta del Consiglio dei Ministri in due provvedimenti

Ieri il Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente, Giorgia Meloni, e del Ministro della salute, Orazio Schillaci, ha approvato due provvedimenti, un decreto-legge e un disegno di legge, che i...
Salute

Tumore del polmone non a piccole cellule di stadio precoce e avanzato: lo stato dell’arte di nivolumab

Sono stati presentati al recente Congresso ASCO gli aggiornamenti degli studi relativi all’impiego di nivolumab nel tumore del polmone non a piccole cellule di stadio precoce e avanzato. Il quad...