Rossetto (FLI): «La nostra priorità è dialogare con le Istituzioni per adeguare il numero di logopedisti impiegati nel SSN ai bisogni di salute dei cittadini»
«La Federazione Logopedisti Italiani (FLI) ha ottenuto un altro successo: l’inserimento nell’elenco delle Associazioni Tecnico-Scientifiche del Ministero della Salute». Ad annunciarlo è la presidente Tiziana Rossetto in occasione del 32esimo anniversario della stessa Federazione, istituita il 29 settembre del 1989.
Adeguare il numero di logopedisti che opera nel Sistema Sanitario Nazionale ai bisogni di salute degli italiani è il primo impegno in agenda per la neonata Associazione Tecnico Scientifica. «Era il 1964 quando i servizi socio-sanitari delle Province e dei Comuni hanno organizzato il primo corso per non udenti. Dopo 10 anni i logopedisti hanno ottenuto il riconoscimento del proprio profilo professionale e nel 1999 quello di Professione Sanitaria che opera in autonomia (con responsabilità conseguente). E nonostante questa lunga storia che abbiamo alle spalle – racconta Rossetto -, la nostra presenza sul territorio non è ancora adeguata alle esigenze. Si stima che in Italia ci siano circa 15mila logopedisti, per un rapporto di 16 professionisti ogni 100mila abitanti, meno della metà della Francia (un Paese simile all’Italia per popolazione) dove il rapporto è di 40:100.000».
Che il numero di professionisti in logopedia sia del tutto inadeguato lo dimostrano le lunghe liste di attesa: «Per accedere ad una prestazione logopedica – assicura Rossetto – si attende fino ad un anno». Una carenza di personale che non riguarda una fascia circoscritta di persone: «La logopedia è adeguata a tutte le fasi della vita da 0 a 100 anni. Dai neonati disfagici, ai bambini con difficoltà di linguaggio, fino agli anziani con problematiche sia di linguaggio, che di deglutizione. Per questo – aggiunge la presidente – la FLI sarà in prima linea per dialogare con le Istituzioni affinché questa carenza venga adeguatamente colmata».
La FLI, come Associazione Tecnico Scientifica, potrà contribuire alla ricerca scientifica ed all’implementazione delle collaborazioni multidisciplinari. «Avere dei dati scientifici a supporto delle nostre attività significa dimostrarne l’efficacia, ma anche poter migliorare le prestazioni e colmare eventuali carenze, offrendo metodologie e percorsi terapeutici sempre più affidabili», commenta Rossetto.
Progetti importanti che oggi possono essere realizzati grazie al contributo offerto in questi trent’anni dai logopedisti italiani. «Questo ultimo successo, come i passati, lo dobbiamo alle persone che si sono sempre impegnate all’interno dell’Associazione su tutto il territorio nazionale, creando importanti collegamenti con professionisti di tutta l’Europa e del mondo. Logopedisti che con impegno e dedizione – conclude la presidente – continueranno a fare crescere la Federazione e la nostra professione».
Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato