«Un ricambio generazionale sempre più ingessato, una fuga di cervelli sempre più massiccia, crollo della medicina generale: ecco il futuro del comparto medico italiano». Bando per l’accesso alle scuole di specializzazione atteso per il 29 settembre
«Finché la politica italiana rimarrà sorda e cieca davanti alle esigenze dei medici, soprattutto dei giovani medici, non possiamo sperare che le cose migliorino» lo dichiara Noemi Lopes, Segretario Nazionale FIMMG Giovani in coda alla polemica sul ritardo record nell’emanazione del bando per le scuole di specializzazione che, dopo mesi di attesa, dovrebbe uscire il 28 settembre con prova scritta prevista per il 28 novembre.
«Presto la classe medica sarà caratterizzata da professionisti sanitari esausti, mentre i più giovani preparati e motivati fuggiranno all’estero» spiega il Segretario Lopes confermando la volontà da parte di Fimmg Formazione di manifestare insieme ad ANAAO Giovani a Roma il 28 settembre per sostenere con forza la richiesta di aumento delle borse di studio destinate alla formazione post laurea, e garantire a tutti i giovani medici la possibilità di completare la loro formazione per poter accedere al mondo professionale.
«Un ritardo inconcepibile – prosegue – quello della pubblicazione del bando che ha determinato e sta determinando un gravissimo disagio ai colleghi neoabilitati. Questo da un lato porterà sicuramente al posticipo del concorso di specializzazione rispetto a quello di medicina generale e andrà a ricreare una situazione analoga a quella che è avvenuta nel triennio del 2014 quando, questa stessa situazione, determinò la proroga dello scorrimento delle graduatorie del concorso di medicina generale per non perdere nessuna borsa di quelle stanziate e, i colleghi entrati con sei mesi di ritardo, oggi si ritrovano in una situazione per la quale non potranno diplomarsi insieme ai loro colleghi di corso, ritardando ulteriormente di un anno l’iscrizione alla graduatoria regionale».
Tutto questo in un Paese dove il fabbisogno di medici è stringente e «il titolo post laurea è fondamentale che sia la specializzazione universitaria o il diploma di formazione – sottolinea il Segretario -. La specializzazione, ricordo che è una ‘conditio sine qua non’ per l’accesso alla convenzione con il Servizio Sanitario Nazionale, le possibilità di lavorare senza titolo da specialista sono estremamente scarse e inoltre, quando si riesce a trovare qualche alternativa, in genere si tratta di lavori a tempo determinato o comunque saltuari».
Insomma, una situazione che ha generato un vero e proprio imbuto formativo, spiega la Dottoressa Lopes «ci sono molti medici neo-abilitati che tentano di accedere ai corsi post laurea – prosegue – allo stesso tempo abbiamo pochi specialisti e pochi medici di medicina generale. La situazione porta inevitabilmente ad un collasso generale determinato da un ricambio generazionale sempre più esiguo che porta ad una fuga di cervelli fatale e inarrestabile. Le nostre menti sono brillanti e preparate e uno Stato veramente lungimirante dovrebbe fare di tutto per investire su di loro e assicurargli un futuro, soprattutto dopo aver investito tanto sulla formazione scolastica e universitaria. Ma è chiaro che fra retribuzione non adeguata (basta pensare che una borsa di studio per medicina generale ammonta a 800 euro mensili), la mancata possibilità di specializzarsi, turni massacranti e non solo, come possiamo sperare che i giovani abbiano come massima ambizione quella di rimanere in questo limbo senza scadenza?».