Aiuti e agevolazioni previsti anche per le studentesse. E per le libere professioniste l’importo raddoppia
La carriera o la maternità? È un bivio cui si trovano davanti tante giovani donne le quali, dopo anni di studi e specializzazioni, vorrebbero conciliare al meglio la sfera professionale e quella familiare. Per supportare le mamme (o future mamme) in camice bianco, l’Enpam ha previsto una serie di tutele e garanzie: dall’indennità di maternità (prevista anche in caso di aborto spontaneo o terapeutico dopo il terzo mese di gravidanza) ai sussidi per il primo anno di vita del bambino o di ingresso del minore in famiglia (in caso di adozione). Come si legge sul sito della Fondazione, per avvalersi di questi aiuti non è necessario astenersi dall’attività professionale, fatta eccezione per l’indennità in caso di gravidanza a rischio. È inoltre prevista la possibilità di coprire gli eventuali periodi privi di contribuzione dovuti alla possibile sospensione dell’attività professionale.
Esaminiamo nel dettaglio gli istituti previsti dall’Enpam a sostegno della genitorialità.
L’Enpam – si legge sulla pagina dedicata – assicura un’indennità economica che copre i due mesi precedenti il parto e i tre mesi successivi, che viene erogata indipendentemente dall’effettiva astensione dall’attività professionale. Hanno diritto all’indennità:
Hanno diritto al sussidio (invece che all’indennità) le studentesse del quinto/sesto anno di corso di Medicina e Odontoiatria iscritte all’Enpam. Per avere diritto all’importo integrale del sussidio è necessario che la studentessa si sia iscritta prima di essere diventata mamma.
L’importo dell’assegno – come spiegato sul sito della Fondazione – corrisponde all’80 per cento di 5/12 del reddito professionale che l’iscritta ha denunciato ai fini fiscali nel secondo anno precedente alla data del parto (considerando il parto effettivo e non la data presunta del parto). È comunque previsto un assegno minimo, garantito a tutte le dottoresse anche in assenza di redditi, e un importo massimo.
L’importo del sussidio di maternità per le studentesse, invece, viene stabilito dal Consiglio di amministrazione dell’Enpam con Bando annuale.
Nel corso del primo anno di vita del bambino o di ingresso del minore in famiglia (in caso di adozione o affidamento) – si legge sul sito Enpam – è possibile usufruire di un sussidio aggiuntivo rispetto all’indennità di maternità. La misura in questione ha l’obiettivo di sostenere le spese necessarie per il “nuovo arrivato”, e viene concessa una sola volta per ogni figlio. La domanda va presentata secondo i termini previsti dal bando che il Consiglio di amministrazione delibera ogni anno, e possono presentarla le iscritte (anche laureande) che:
La somma di tale erogazione viene stabilita annualmente dal Consiglio di amministrazione. Inoltre, l’importo raddoppia per le libere professioniste.
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