Il progetto prevede l’arrivo nei prossimi mesi di infermieri da Perù, Paraguay e Argentina a cui verrà fatto un corso di lingua italiana, fornito un alloggio e una formazione per equiparare il titolo a quello delle università europee. Degani (presidente Uneba Lombardia): «Risposta contingente ad un problema strutturale, ma lanciamo un appello al governo affinché venga rivisto il numero chiuso nelle facoltà italiane»
Per far fronte alla carenza di medici e infermieri, ormai cronica nel sistema sanitario italiano, Uneba Lombardia, associazione che gestisce oltre 400 RSA e un centinaio di RSD sul territorio ha deciso di reclutare professionisti in Sud America con un progetto che è stato presentato ieri nella sede milanese dell’ente.
«Il progetto si sviluppa su due livelli: il primo di reclutamento dei colleghi stranieri, per questo abbiamo realizzato un video che sarà distribuito sia sui social che nelle sedi universitarie individuate perché gli infermieri stranieri scelgano di venire in Italia – spiega Paola Cattin, responsabile della formazione in UNEBA Lombardia e direttore di una RSA -. Finito il percorso di accreditamento e riconoscimento del titolo, una volta arrivati in Italia, agli infermieri verrà messo a disposizione un alloggio, un corso di lingua italiana, l’iscrizione all’ordine e di inserimento nel mondo del lavoro. L’altro piano su cui stiamo lavorando per gli infermieri stranieri è il riconoscimento del titolo conseguito nelle università straniere, in modo che possano essere velocemente introdotti nel mercato del lavoro italiano».
Nella sola Lombardia si stima che manchino circa 4000 infermieri, e a fronte di questa carenza Uneba ha avviato una sperimentazione e un dialogo con l’Università Cattolica del Perù, del Paraguay e con l’ospedale italiano di Buenos Aires in Argentina. Una scelta dettata da una vicinanza linguistica e culturale, oltre che da una competenza simile agli standard formativi europei.
«La nostra è una risposta contingente ad un problema strutturale – aggiunge Luca Degani Presidente UNEBA Lombardia – mancano medici e infermieri, in particolare rivolto alla fragilità: anziani e disabili e alla cronicità. Per questo stiamo reperendo figure infermieristiche e mediche nelle principali università sudamericane e stiamo ragionando con l’organizzazione di rappresentanza degli infermieri per creare figure intermedie sul modello italiano. Allo stesso modo rivolgiamo un appello al Governo affinché i numeri chiusi nelle professioni sanitarie vengano ridefiniti in base ai bisogni e anche per le scuole superiori venga previsto l’accesso diretto al mondo del lavoro a chi fa l’istituto tecnico per operatore sanitario».
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