«Il fabbisogno è di 11mila specialisti per anno ed il costo è minimo: 200 milioni di euro spalmati in 4 manovre di bilancio. Chiediamo questo piccolissimo investimento per salvare il Servizio sanitario nazionale». Così il segretario nazionale della Fp Cgil Medici e Dirigenti Ssn,
«Bene l’aumento dei contratti di formazione specialistica, ma ancora non basta». Ad affermarlo è il segretario nazionale della Fp Cgil Medici e Dirigenti Ssn, Andrea Filippi, in merito all’aumento delle borse di specializzazione previsto dalle modifiche alla manovra, aggiungendo che «la questione è nota e il problema annoso: da due anni si è evidenziato un grave problema di carenza di medici specialisti dovuto alla cronica errata programmazione dei fabbisogni di personale medico, che sta mettendo in crisi in particolare i servizi di emergenza urgenza di tutte le Regioni».
«Abbiamo stimato con certezza – prosegue il dirigente sindacale – che il fabbisogno è di 11mila specialisti per anno. Con i 900 contratti in più previsti per questa legge di Bilancio arriveremmo a 9mila. Ne mancano 2mila all’appello. Il costo è minimo: 200 milioni di euro spalmati in 4 manovre di bilancio. Chiediamo al governo questo piccolissimo investimento per coprire il gap che consentirebbe di porre le fondamenta per salvare il Servizio sanitario nazionale, oggi seriamente a rischio di non riuscire a garantire i livelli essenziali di assistenza. Ce lo chiedono i cittadini, gli operatori, le Aziende sanitarie e le Regioni: non possiamo permetterci di sbagliare la programmazione», conclude Filippi.